Glenfield, salta il concordato: è fallimento
Il tribunale boccia la proposta: lavoratori a casa da settembre, tagliata la cassa integrazione

La sede Glenfiled di Quinto Scattato il fallimento I lavoratori a casa da settembre
E' fallita la Glenfield sas. Il tribunale di Treviso ha bocciato la proposta di concordato sul quale verteva il rilancio del marchio di abbigliamento, passato nelle mani dell'omonima azienda sorta a Biella arrivata a fine corsa. Un cambio di fronte che porterà ad un taglio di 6 mesi della cassa integrazione per i 20 trevigiani a casa da settembre.
L'azienda nata a Quinto da una costola del Maglificio Magreb aveva chiesto il concordato preventivo, passando il marchio a un gruppo di imprenditori biellesi che hanno tenuto in piedi la produzione di maglieria rivenduta attraverso la rete di negozi, ben 322 nel 2009 di cui 219 n Italia, 21 in Europa, 54 in Russia e 28 in Cina. Presentato il concordato erano era stato dato il via alla cassa integrazione per 23 dipendenti trevigiani, ai quali erano stati prefigurati 24 mesi di copertura dopo che era stata decisa la chiusura della sede di Quinto. Tutte le attività, infatti, erano state accentrate a Biella, facendo rimanere nel Trevigiano un paio di addetti con il compito di chiudere le ultime operazioni. Il 15 marzo scorso, però, è arrivata la notizia del fallimento di Glenfield sas, ex (fino a gennaio 2011) Glenfield srl, cambiando improvvisamente le carte in tavola. «Dovremo passare dal rito concesso per cessazione di attività a quello per fallimento - afferma Andrea Guarducci della Filctem Cgil - che significa una riduzione della cassa integrazione di sei mesi. L'accordo precedente prevedeva infatti 24 mensilità, destinate a scendere a 18, causando non pochi disagi ai lavoratori». Il personale coinvolto è formato per buona parte da impiegati, alla ricerca da mesi di una nuova occupazione, nella speranza di sganciarsi dalla cassa integrazione e passare in mobilità. Con il fallimento, però, è caduta la mannaia sulla cassa integrazione, aggravando una situazione già fortemente compromessa. Poco più di un mese fa erano partite le lamentele da parte dei cassintegrati, in attesa dei pagamenti da parte dell'azienda, incentivi in testa, che nonostante l'accordo con i sindacati non sono più arrivati. Somme che vanno da 10.000 a 15.000 euro, dilazionati in 24 mensilità, delle quali non ne era stata pagata nessuna. La Glenfield sas era stata messa precedentemente in liquidazione, passando infine al rito fallimentare, che allungherà ora i tempi di smobilizzo del patrimonio attraverso cui verranno pagati i creditori. Il monte debiti era di circa 25 milioni nel 2009, parte dei quali vantati dalle banche e parte dai fornitori, contro un fatturato di 27 milioni di euro e un mol del'8,8%. «Nei prossimi giorni prenderemo contatti con il curatore fallimentare per avviare un confronto sui modi e i tempi di richiesta della nuova cassa integrazione - aggiunge Guarducci - cercando di ridurre per quanto possibile i problemi che ricadranno sui lavoratori».
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