Giurisprudenza a Treviso non trova pace, San Leonardo è ancora chiuso

La sede doveva riaprire lunedì 22 settembre, ma il riallestimento è in ritardo: prime lezioni online. Incertezza anche per le lauree del 29, saranno «in un luogo da definire»

Mattia Toffoletto
Ancora chiusa la sede universitaria a San Leonardo
Ancora chiusa la sede universitaria a San Leonardo

Non trovano pace gli studenti trevigiani di Giurisprudenza. Nelle ultime ore, l’ennesimo imprevisto, un fulmine a ciel sereno: le prime due settimane di lezioni (l’inizio lunedì 22 settembre) si svolgono online e non in presenza al San Leonardo, com’era dato ormai per scontato dopo il termine dei lavori nello storico palazzo a fine agosto e il trasferimento dello scorso semestre all’hotel Maggior Consiglio.

La ragione? Il ritardo nel riallestimento degli spazi, fra allacciamenti di computer e videoproiettori. Diverso il discorso, invece, per gli studenti di Commercio estero di Ca’ Foscari: rientreranno al San Leonardo, per l’avvio del nuovo semestre, già domani.

Il nodo arredi

«Il San Leonardo è fruibile», conferma Luigi Garofalo, presidente Fondazione Cassamarca, proprietaria del palazzo. Nel caso degli studenti di Legge dell’università di Padova, è stato il trasloco – appunto – delle attrezzature tecniche a determinare lo slittamento. Arredi da ricollocare, strumenti da installare, pulizie da ultimare. Considerando che, con la chiusura dello scorso inverno, tutte le aule erano state svuotate.

Fra gli iscritti al corso del Bo in riva al Sile, però, serpeggia la delusione: «Siamo rimasti spiazzati, una notizia che ci lascia l’amaro in bocca», osserva Luca Polesel, rappresentante degli studenti. I 500 iscritti di Legge hanno ricevuto, giovedì scorso, la ferale mail: «Siamo ad informarvi che le lezioni delle prime due settimane si terranno in modalità online. Tale soluzione si rende necessaria al fine di consentire le procedure necessarie a garantire spazi e dotazioni tecniche idonee alla didattica in presenza».

Tradotto: riallestire le aule, riportare i mezzi elettronici che erano stati tolti lo scorso inverno per poi permettere i lavori. La decisione è stata presa dalla rettrice Daniela Mapelli e dal prorettore con delega alla didattica, Marco Ferrante. La consegna del palazzo all’ateneo patavino a fine agosto, a poche settimane dalla ripresa delle lezioni, ha complicato i piani dell’università, benché fosse noto da maggio che i lavori sarebbero arrivati a conclusione a fine agosto: si dovrebbe riprendere in presenza, a questo punto, in ottobre.

Le prime cerimonie di laurea sono però fissate per il 29 settembre e gli studenti interessati hanno trovato, nel sito della facoltà, l’indicazione “luogo da definire” : incertezza di cui i laureandi farebbero volentieri a meno.

Gli studenti

Disagi anche per le matricole: in origine l’accoglienza doveva svolgersi lunedì 22 settembre in presenza, invece l’hanno fatta giovedì su Zoom con un preavviso di 24 ore. Non il massimo, per chi si affaccia, per la prima volta, al mondo universitario.

«Eravamo tutti pronti per riprendere questo lunedì al San Leonardo. La comunicazione dell’università ci ha lasciati nell’incertezza. Eppure era stata fissata da tempo la data del 22 settembre per la ripresa delle lezioni», incalza Polesel.

Le vicissitudini, per gli studenti trevigiani di Legge, erano cominciate a gennaio 2025: dopo il guasto all’impianto idraulico (con annesso allagamento), verificatosi il 30 dicembre, il palazzo era stato chiuso perché inagibile e gli esami dirottati, in fretta e furia, all’ex Emiliani ed ex Galilei, sedi patavine dei corsi di laurea delle professioni sanitarie. Poi, da febbraio a maggio, complice la prolungata inaccessibilità del San Leonardo, si era reso necessario il semestre in trasferta all’hotel Maggior Consiglio sul Terraglio (con le cerimonie di laurea trasferite a Santa Caterina). Nel mentre, Ca’ Foscari faceva i salti mortali per concentrare tutti i corsi al San Paolo, ricorrendo in qualche caso all’online.

Poi, a fine maggio, dopo lunghe verifiche e infiniti sopralluoghi, cominciavano al San Leonardo i lavori di rifacimento degli impianti idraulico ed elettrico. Lavori finanziati da Fondazione Cassamarca, proprietaria dell’edificio. Da settembre, dopo otto mesi di chiusura, il palazzo è tornato a disposizione del Bo. E tutto lasciava intendere che il 22 settembre, giorno d’avvio del nuovo semestre, sarebbe stata la fatidica data della ripartenza.

L’Università di Venezia

Ma il riallestimento delle aule ha determinato l’ennesimo rinvio e due settimane di didattica a distanza per gli studenti patavini. Costretti a dotarsi di una dose extra di pazienza, dopo aver già penato per parecchi mesi.

Più fortunati i colleghi cafoscarini di Commercio estero: le porte della loro sezione del San Leonardo, con le prime lezioni, riapriranno già mercoledì 24 settembre. Nuova data simbolica del ritorno del palazzo di Fondazione Cassamarca agli universitari. 

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