Il Giro d’Italia tornerà in piazza dei Signori: ecco come cambierà la città

Il 24 maggio atteso bagno di folla per la partenza di tappa da Borgo Mazzini: passerella degli atleti per le vie del centro e il villaggio in piazzale Burchiellati

Mattia Toffoletto
L'ultima volta del Giro d'Italia a Treviso
L'ultima volta del Giro d'Italia a Treviso

Alla voce "eventi" del 2025 è di sicuro fra quelli destinati, a Treviso e provincia, a muovere le masse e incentivare il turismo.

Il prossimo Giro d'Italia proporrà una due-giorni nella Marca: il 24 maggio la Treviso-Gorizia, con partenza da piazza del Grano e passaggio in piazza dei Signori, mentre l'indomani toccherà alla Fiume Veneto-Asiago con ampio chilometraggio in provincia, fra lo scollinamento di Ca' del Poggio a San Pietro di Feletto e la riproposizione del Monte Grappa attaccato da Semonzo.

L'ufficialità arriverà lunedì prossimo, alla presentazione programmata a Roma all'auditorium Parco della musica, quando si svelerà l'intero tracciato del Giro numero 108 che prenderà il via con tre tappe in Albania.

Precedenti 

Quel che è certo è che il capoluogo della Marca tornerà protagonista alla corsa rosa a tre anni dall'ultimo arrivo (sul Put in via Bixio, nel 2022) e a sei dall'ultima partenza, la Treviso-San Martino di Castrozza del 31 maggio 2019.

Il ritorno di Treviso al Giro 2025 ricalcherà, come itinerario e logistica, i precedenti del passato recente: la partenza trasformata in un abbraccio della città, toccando i luoghi più significativi del centro storico. Un abbraccio della città, ma anche un abbraccio di folla: la Treviso-Alpe di Pampeago risultò lo start più partecipato al Giro 2012, sotto la Torre Civica si concorrerà fra quattro mesi a un nuovo primato di pubblico.

Fra tifosi locali e turismo straniero, nell'ambito di una tappa che sconfinerà in Slovenia, nuova mecca del ciclismo. La giornata diventerà infatti un ponte fra popoli e culture, un simbolo di unità e pace, raggiungendo Gorizia e Nova Gorica, nell'anno che vede le due città capitali europee della cultura.

Tappa e mercato 

La frazione muoverà da piazza del Grano, come nei precedenti del 2012 e 2019. Trattandosi di un sabato, il mercato cittadino dovrà lasciare gli spazi abituali all'organizzazione del Giro, che occuperà Borgo Mazzini e piazzale Burchiellati. Poi il gruppo si sposterà verso Sant'Agostino e San Leonardo, con passerella in piazza dei Signori e Calmaggiore, nel cuore del capoluogo.

Le prime fasi della corsa - in attesa del via ufficiale - saranno tutte in centro storico. Quindi si percorrerà il Put e ci si dovrebbe muovere verso Fiera, imboccando la Callalta. L'itinerario fuori dalla mura non è stato ancora definito nel dettaglio, ma sembra scontato l'attraversamento della Postumia e, in particolare, di Ponte di Piave, visto che la frazione coinciderà con il 24 maggio, la data che nel 1915 segnò l'ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale.

Logistica 

Il tracciato prevede un circuito transfrontaliero, fra le colline della Goriška, mentre lo striscione d'arrivo in piazza Transalpina, dove passava la cortina di ferro. Una piazza a metà fra due Stati, una scelta dall'alto valore simbolico.

Consolidata la sede di partenza in piazza del Grano, ma collaudati anche gli spazi per ospitare il villaggio e i bus delle squadre: il cuore pulsante sarà fra Borgo Mazzini e piazzale Burchiellati, mentre i mezzi dei team, come nell'arrivo di tappa del 2022, potrebbero trovare ospitalità all'ex Foro Boario.

Un confronto fra Comune e organizzazione del Giro c'è già stato circa un mese fa: nelle prossime settimane si limeranno i dettagli.

Doppietta 

La due-giorni nella Marca potrebbe indurre parte dell'organizzazione e delle squadre a stazionare per due notti nella nostra provincia, con beneficio per il turismo. L'indomani, domenica 25 maggio, la Marca farà doppietta: circa 100 km nella frazione che collegherà Fiume Veneto all'altopiano di Asiago, riproponendo, come al Giro 2024, i passaggi a Ca' del Poggio e sul Grappa.

Altro riferimento alla Grande Guerra e altra calamita di tifosi: nel maggio scorso, nella tappa con epilogo a Bassano, si calcolarono 100 mila persone per l'arrampicata al monte sacro alla patria, pure stavolta da Semonzo. 

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