Gioiellieri da cinque generazioni «Nascondevamo l’oro ai tedeschi»

I Bissacco rivivono la storia della città attraverso la loro attività fondata nel lontano 1860 Ora è Valeria a gestire il negozio. «Oggi comprano gioielli da noi gli imprenditori e i cinesi»
CASTELFRANCO. Cinque generazioni. Oltre un secolo e mezzo di storia fatta di tradizione e passione per l’oreficeria. La gioielleria di Valeria Bissacco, in corso XXIX aprile a Castelfranco Veneto, è entrata da questo 11 agosto nell’elenco regionale veneto dei locali storici. La gioielleria fu fondata nel 1860 da Luigi Bissacco; in quegli anni era la bandiera degli Asburgo a sventolare dalla torre civica di Castelfranco, e il Veneto non era ancora nel Regno d’Italia. Dopo Luigi si sono succedute quattro generazioni di uomini che hanno condotto l’attività e ora tocca alla prima donna della famiglia, Valeria Bissacco, classe ‘64, con il compagno Francesco Gallo, del ‘65.


Sopravvissuta al primo conflitto mondiale e poi alle razzie che la Wermacht (esercito tedesco) perpetrava nei confronti degli orefici italiani, la bottega dei Bissacco sembra essere rimasta indifferente al passare degli anni. Oggi la bottega, concessionaria Rolex, ha due dipendenti: Licio Calzavara e Francesco Spolaor, e con tutto l’entusiasmo e la tenacia degli avi la famiglia Bissacco vuole tagliare il traguardo dei due secoli di storia. «Ricordo mio padre Carlo quando mi raccontava del secondo conflitto mondiale», spiega Valeria Bissacco, «prima che arrivassero i tedeschi aveva aiutato il padre a celare tutto l’oro dei castellani, nascondendolo in vari punti segreti nel territorio comunale».


Una bottega che è sopravvissuta a tutto: ai bombardamenti come ai fucili spianati delle truppe tedesche che cercavano di finanziare la dissanguante campagna militare in Italia. «Il padre di mio bisnonno era un abilissimo orefice», spiega ancora Valeria, «anche mio padre aveva continuato a creare qualche manufatto in oro». Lei è laureata all’accademia delle belle arti a Venezia e ha sempre coltivato un profonda passione per i manufatti artistici, «ma il lavoro di orefice era un’arte particolarissima e i tempi ci hanno condotti all’attività di orologeria Rolex».


In oltre centocinquanta anni di storia, la piccola bottega degli orefici non si è mai spostata da Castelfranco. Ha sempre voluto restare all’ombra dei portici di piazza Giorgione, e con le sue vetrate ha sempre voluto rivolgersi alle mure del castello. Mura che evidentemente le hanno sempre portato fortuna. «Fino agli anni ‘70 siamo stati affacciati in piazza Giorgione, poi ci siamo trasferiti qui, con mio padre Carlo, in Corso XXIX aprile», spiega Valeria Bissacco. Il piccolo negozio ha saggiato la storia economica nel Trevigiano da 150 anni a questa parte. «All’inizio compravano gli austriaci, poi gli italiani più abbienti, attorno agli anni ‘80 gli italiani di ritorno dal Canada e dall’Australia, e oggi molti imprenditori locali e qualche cinese». Negli occhi e nella voce di Francesco Gallo e Valeria Bissacco c’è tutto il desiderio di continuare a mandare avanti questa attività di famiglia. «La tenacia dei miei nonni, bisnonni ha fatto sì che arrivassimo qui», racconta ancora Valeria, «abbiamo visto crescere Castelfranco e la città ci ha sempre protetto: continueremo a mandare avanti la gioielleria con la stessa passione tramandataci dalle quattro generazioni precedenti».


Per la città di Castelfranco, a comparire nella lista dei locali storici regionale c’è anche la “Locanda alla Speranza” di Dilario Mion in via Borgo Vicenza risalente all’anno 1966. Ma solamente la gioielleria di Valeria Bisacco si colloca al secondo posto per anzianità in provincia di Treviso, sul gradino più alto del podio, infatti, c’è l’oreficeria di Artusato Fratelli di Oderzo, fondata nel 1815.


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