Ginevra, lo strazio degli amici «Era meravigliosa e geniale»

CIson in lutto per la scrittrice scomparsa a 21 anni a causa di un tumore. La famiglia: «Ora aiuteremo chi viene colpito come noi dalla malattia»

Diego Bortolotto
Ginevra Giacomine e Alessandro Baricco, al diploma alla scuola Holden
Ginevra Giacomine e Alessandro Baricco, al diploma alla scuola Holden

«Ginevra se n’è andata lasciandoci un grande vuoto, che cercheremo di colmare aiutando chi, come la nostra famiglia, viene travolto dalla malattia. Ricordando sempre la sua tenacia, la sua positività e la voglia di esaudire i suoi sogni». Nelle parole di Anna Toffolatti c’è tutto l’amore per la figlia Ginevra Giacomin, 21 anni.

La giovane scrittrice di Cison è stata stroncata da un osteosarcoma, che le era stato diagnostico quasi tre anni fa. Tantissimi sono stati i messaggi di cordoglio, per la scomparsa di una ragazza che con coraggio e vitalità aveva affrontato anche la malattia e dato energia agli altri. Tra terapie e ricoveri, qualche mese fa Ginevra aveva completato il suo primo romanzo “Il sentiero di bottoni”.

Non aveva trovato un editore per la pubblicazione, ma già lo scorso anno uno dei suoi racconti era stato inserito nella raccolta “BookTok Orange” di Einaudi Ragazzi. «E comunque correggere un romanzo mentre ci si fa le punture di eparina, io lo chiamo essere multitasking», scriveva Ginevra, quando stava completando la prima opera.

Un’artista, sempre: sapeva sdrammatizzare anche le situazioni più terribili, con una profonda sensibilità e umanità. E sapeva toccare il cuore anche di chi non la conosceva direttamente, attraverso i suoi racconti sui social.

Un master in narrazione alla Scuola Holden, era studentessa di lettere moderne all’Università di Torino. A consegnarle il diploma della Scuola Holden, nel settembre 2024, era stato Alessandro Baricco. «Da un lato l’astro della letteratura italiana, dall’altro Alessandro Baricco», aveva commentato l’amica e scrittrice Erica Cassano.

Ginevra era stata fin da ragazzina una piccola imprenditrice-artista. Doveva infatti ancora compiere 18 anni quando, durante la pandemia, per occupare il tempo aveva unito le sue passioni. L’arte del cucito e ricamo che da bambina gli aveva insegnato la nonna, e la passione per i libri, era così nata “Classica.mente”. Cucina a mano vari prodotti e si era specializzata nel realizzare sacchetti portalibro.

Quelli, oltre ai suoi scritti, rimangono testimonianza della sua genialità e della sua inventiva. «Ho avuto la fortuna di conoscere Ginevra», ricorda un’altra amica, «con la sua solarità, la sua voglia di vivere, i suoi sogni, i suoi progetti e le sue quotidiane sfide credo sia un grande esempio per i giovani e per tutti noi. Era e sarà sempre per me un’anima gentile e meravigliosa».

Un’altra testimonianza di Ginevra rimarrà in un’opera artistica inaugurata ed esposta la settimana scorsa in piazza San Carlo a Torino, realizzata dallo street artist Greg Goya: “Cancella il tuo dolore”, un mappamondo composto dalle frasi più dolorose che diverse persone si sono sentite dire. Tra quelle scelte dal celebre artista e rimbalzate sui social, c’era stata proprio una fatta da Ginevra: «Hai un tumore».

Oggi, 16 sette,bre, alle 15 i funerali, nella chiesa di Cison. 

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