Caro mensa a Villorba, la protesta «C’è chi spende 400 euro in più»

Cambia la ditta della mesa e pasto passa da 4 a 5,93 euro per i bambini che frequentano le scuole di Villorba ma abitano altrove. I residenti continueranno a pagare 4,20 euro 

Savina Trevisiol
«Fino all’anno scorso la tariffa era uguale per tutti, ora i nostri figli sono penalizzati solo perché non residenti. È una discriminazione»
«Fino all’anno scorso la tariffa era uguale per tutti, ora i nostri figli sono penalizzati solo perché non residenti. È una discriminazione»

È scontro aperto tra un gruppo di genitori non residenti e l’amministrazione comunale di Villorba sul costo della mensa scolastica, dopo l’aumento che ha portato il prezzo del pasto da 4 a 5,93 euro per i bambini che frequentano le scuole di Villorba ma abitano altrove. Una differenza del 42% rispetto ai coetanei residenti, che continueranno a pagare 4,20 euro grazie al contributo comunale.

A denunciare è Ivan Digiacomo, portavoce di una decina di famiglie che hanno deciso di esporsi direttamente, ma dietro di loro ci sono circa un centinaio di nuclei nella stessa condizione.

Digiacomo ha scritto al Comune e all’Istituto Comprensivo senza ottenere risposte. «Fino all’anno scorso la tariffa era uguale per tutti, ora i nostri figli sono penalizzati solo perché non residenti. È una discriminazione: le differenze si fanno sul reddito, non sulla residenza. In molte classi la presenza dei non residenti è decisiva per raggiungere il numero minimo che consente di attivare il tempo pieno, quindi anche i residenti beneficiano del nostro contributo».

Il malcontento è esploso giovedì scorso durante una riunione tra genitori, Comune, scuola e ditta di ristorazione. Digiacomo ha sollevato un tema cruciale: «Se una parte consistente delle famiglie rinunciasse alla mensa, ci sarebbe un ammanco del 35% delle entrate per la ditta. In quel caso potrebbe rivalersi sul Comune. Ho fatto notare questo rischio, ma è stato risposto che non succederà mai, perché noi genitori abbiamo bisogno del servizio. Una frase irrispettosa, che ci ha ferito».

I genitori parlano di famiglie costrette a un esborso significativo «Chi ha due figli passa da 8 a 12 euro al giorno, pari a circa 400 euro in più all’anno. Una spesa pesante, comunicata solo il 2 settembre». Nonostante i tentativi di coinvolgere più famiglie, solo una parte ha firmato la lettera: «Gli altri si sono detti d’accordo ma hanno paura di esporsi, perché non possono rinunciare al servizio». Il sindaco Francesco Soligo respinge le accuse e difende la scelta della giunta.

«Quest’anno si è concluso il contratto con il vecchio gestore ed è arrivata una nuova ditta. Dopo quattro anni in cui il prezzo era rimasto bloccato a 4 euro, c’è stato un aumento dei costi. Il prezzo pieno è 5,93 euro, ma per i residenti il Comune contribuisce in maniera importante, calmierando la tariffa a 4,20. Inoltre abbiamo introdotto due fasce di agevolazione: 1,20 euro per chi ha un Isee fino a 8.500 euro e 2,50 fino a 12.000. Abbiamo scelto di favorire i residenti e ampliare la platea degli aventi diritto. Non possiamo farci carico anche dei non residenti: quasi nessun Comune lo fa».

Il sindaco ha comunque aperto a un confronto: «Sono disponibile a incontrare i genitori e a dialogare con le amministrazioni di residenza delle famiglie per valutare soluzioni condivise. Ho già contattato i sindaci degli altri Comuni coinvolti, per cercare di trovare insieme una strada percorribile».

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