Tomba gratis per Gentilini, il regalo del Comune divide i trevigiani
L’amministrazione Conte ha concesso ai familiari dello Sceriffo il loculo a zero spese per cinquant’anni. I favorevoli: «Bene, se l’è meritato». I contrari: «No, disparità ingiusta»

La concessione gratuita e cinquantennale di un loculo a San Lazzaro per le ceneri di Giancarlo Gentilini fa scatenare il dibattito tra favorevoli e contrari. La decisione del Comune, motivata con il fatto che Genty viene considerato «figura di spicco» per la città, trova il malcontento di alcuni trevigiani, pensando alle tombe collettive dei cimiteri di Santa Bona e San Lazzaro che stanno ospitando svariate urne cinerarie, in ragione della mancanza di ossari che possano garantire degne sepolture.
Pensando al regolamento cimiteriale che non permette di richiedere la concessione di un loculo per depositare le ceneri del proprio caro.
Sulla pagina Facebook della Tribuna, l’articolo legato al loculo gratuito per l’ex sindaco ha innescato mercoledì 20 maggio un centinaio di commenti. Angela Zago è fra gli utenti e non fa giri di parole: «Trovo tutto ciò sbagliato. Non dovrebbero esserci questi privilegi». Pierluigi Daniele Fregna si domanda: «Visto che ci sono tante persone che lo stimavano, basta fare una colletta per pagargli il loculo. Perché mettere queste spese a carico della collettività?».
Gina Pollesel conferma il concetto: «Scusate, può anche andare bene che per Gentilini sia gratis: però lui 50 anni, noi 30. Perché non a spese della famiglia?». A più di qualcuno la scelta di Ca’ Sugana non è sembrata in linea con lo stile di vita di Gentilini, orgoglioso di abitare in un condominio di via Monterumici, a due passi da viale Monte Grappa, fuori dalle mura. Orgoglioso di concedersi un solo giorno di vacanza all’anno: a Ferragosto, nella natìa Vittorio Veneto.
Linda Toffolo polemizza: «E tutti gli altri che lavorano una vita e spesso non possono permettersi certi privilegi? A loro non spetta mai nulla gratis».
Ma c’è pure chi s’inserisce nei commenti, difendendo a spada tratta la scelta del Comune. A volte rimbrottando altri utenti. Come Andrea Alfieri: «È stato parte della storia di Treviso, penso che ricordarlo così sia una cosa giusta e umana». Si unisce Bruna Frasson: «Il minimo per quello che ha fatto per Treviso». Paolo Goppion osserva: «Nel cimitero maggiore ci sono molte tombe dedicate a cittadini illustri. È comunque un atto di riconoscimento per chi si è distinto per il bene della comunità».
A finire nel mirino dei commentatori, in particolare, è la gratuità della concessione. Come si evince dalle parole di Renata Prettico: «Gli altri devono pagare fior di quattrini, qualche volta indebitandosi. Non penso proprio che Gentilini avesse bisogno di questa elargizione». Posizione sovrapponibile a quella di Mariacristina Zanatta: «Cinquant’anni lui, 30 noi che paghiamo. Assicurare un po’ d’equità sarebbe forse utile per tutti». Stefania Pietrobon riflette: «Con tutto il rispetto, da morti dovremmo essere tutti uguali. Non devono esserci cittadini di serie A o B».
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