Gentilini, il loculo gratuito sarà a carico di Contarina
La convenzione tra il Comune di Treviso e Contarina prevede, per oneri e canoni, fino a 5 cittadini benemeriti. Dal sindaco Mario Conte un contributo alle spese funebri della famiglia

La concessione gratuita del loculo, per la durata di 50 anni, all’ex sindaco Giancarlo Gentilini, nel cimitero di San Lazzaro, non ha avuto e non avrà alcuna ripercussione sulle casse comunali. E non per l’intervento di benefattori - uno illustre si è palesato in questi giorni, il sindaco Conte successore dello stesso Gentilini – che ha voluto contribuire alle spese funerarie a carico della famiglia.
Il caso del loculo continua a far discutere i trevigiani, perché con la straordinaria, nel senso più pregnante del termine, concessione Gentilini ha potuto aggirare le lapidi multiproprietà che oggi, per carenza di ossari, ospitano collettivamente tutti i cremati, come è stato appunto il sindaco Sceriffo (in quel crematorio che lui volle, e che battezzò Supremum Vale).
Le sue ceneri riposeranno da sole, nella sua dimora gratuita, e non con gli altri 79 inquilini divisi in quattro estreme dimore condivise. Una scelta che in molti, conoscendo lo spirito di Gentilini, contro i privilegi e le rendite di posizione, non hanno condiviso.
Ma è una scelta che il Comune ha adottato – legittimamente e nelle sue prerogative – con la convenzione per la concessione e gestione degli spazi cimiteriali affidata a Contarina: cinque loculi sono esonerati da ogni tassa e canone per cittadini «benemeriti ed illustri».
Ed è la norma che ha utilizzato la giunta Conte per assegnare re a Gentilini il loculo 241, a carico appunto di Contarina, a differenza di quelli dei trevigiani defunti ma non benemeriti con riconoscimento pubblico dell’amministrazione. Ed è questo che ribadisce la delibera 128 dello scorso 15 maggio: la convenzione stipulata a suo tempo fa sì che la concessione del loculo non comporti alcuna spesa per la pubblica amministrazione. E allora la sbandierata offerta di Conte?
È un altro piano, quello delle spese tecniche per la sepoltura e la deposizione della ceneri dell’ex primo cittadino nella sua dimora eterna. Quello che ogni famiglia dei defunti si accolla a latere degli oneri per l’estremo saluto. Un piano dunque strettamente privato, nel quale Conte – e forse non solo lui, sia nella Lega che tra gli amici dello Sceriffo – ha voluto contribuire, con slancio verso i familiari. Ma che nulla ha a che fare, e non si incrocia in alcun modo con il piano della decisione pubblica dell’amministrazione di Ca’ Sugana, che ha onorato Gentilini con questo riconoscimento postumo.
Perché «figura di spicco animata da straordinarie capacità intellettuali e da una ferrea determinazione», che «ha votato la propria esistenza con encomiabile dedizione al progresso e al benessere della sua città e dei suoi abitanti», come dice la delibera.
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