Gentilini: io sponsorizzo Trevisodoc

«Una manifestazione simile all’Ombralonga, ma più sicura, da fare sulle mura? Idea bellissima, gli organizzatori vengano subito a trovarmi».
«Trevisodoc», il vicensindaco Giancarlo Gentilini è entusiasta: l’idea di riproporre l’Ombralonga, seppure in toni soft, lo esalta. Lo sceriffo del Carroccio ha infatti sempre dichiarato di amare l’Ombralonga anche a costo di andare contro il parere di giunta e consiglio comunale, che pure ne hanno decretato la fine nel 2008 dopo la tragica morte di un ragazzo in stazione ferroviaria. Ma Gentilini tira dritto, e si dice quindi «contentissimo» di fronte alla possibilità di mettere in piedi una nuova rassegna enogastronomica in città, stavolta sulle mura, a base di vini trevigiani, prodotti tipici della Marca, cicchetti & Company. Una idea nata sui bastioni nei giorni della rassegna «Suoni di Marca» e già anticipata all’assessore alle Attività produttive Beppe Mauro dai potenziali organizzatori, in testa Luca Perin, ristoratore in viale Bandiera.
Forse la kermesse si chiamerà «Trevisodoc» perché il modello è la rassegna del Friuli Venezia Giulia, da riproporre sui bastioni a Nord Ovest, in autunno, garantendo massima sicurezza con tanto di biglietto di ingresso. Insomma, niente ubriacature a go-go, danneggiamenti e disordini vari, purtroppo marchi di fabbrica delle ultime edizioni dell’Ombralonga.
Eppure, alle orecchie di Gentilini, «Trevisodoc» suona comunque Ombralonga, anche se con i necessari distinguo: «Una festa del vino è necessaria nel capoluogo», dice il vicesindaco, «La Marca è uno dei massimi produttori mondiali di vino, è quindi assurdo che il suo capoluogo non festeggi il nettare divino. Io ho sempre difeso l’Ombralonga, ma certo non per questo ho difeso gli eccessi: ai ragazzi ho sempre detto che bisogna bere con intelligenza e moderazione, divertendosi nel rispetto del prossimo. Gli incidenti? Sono comunque fisiologici nei grandi eventi... Eppure qualche solone del piffero di palazzo dei Trecento mi ha sempre fatto la guerra, demonizzandomi, rompendo i c... Ma Ombralonga è sinonimo di vino e vino è sinonimo di cultura. E siccome io credo ai giovani, dico che bisogna dare loro un’altra opportunità riportando una manifestazione dedicata al vino in città. E va bene sulle mura. Ma non ne sapevo nulla: gli ideatori vengano pure a trovarmi per illustrarmi il loro progetto». Se le cose verranno organizzate a dovere, non mancherà nemmeno l’appoggio dell’assessore Beppe Mauro, che a questo tipo di manifestazione crede molto, «se fatte, ovviamente, come si deve», ossia lontano anni luce dai trenini di imbriaghi.
Dell’Ombralonga resta comunque un brutto ricordo in città, tanto più che la tragica edizione del 2008 venne sponsorizzata in modo convinto oltre che dal Comune anche da Provincia e Ascom. Eppure, a dispetto delle buone intenzioni di tanti e nonostante i controlli, con tanti osti tra l’altro a tirarsi indietro (per la salata cauzione), fu l’ennesimo elogio della sbronza e ci scappò pure il morto. Un lutto che convinse Gobbo a togliere l’autorizzazione per sempre alla kermesse. Un giovane, ubriaco, morì in stazione a Paese e l’allora procuratore capo di Treviso Fojadelli fu netto parlando di «nesso morale» tra il fatale incidente e l’Ombralonga. E pure il questore Damiano tagliò corto: «Era in stato di semi-incoscienza a causa dell’Ombralonga».
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