Generali, buco già a 650 mila euro

Già 650 mila euro di richiesta di rimborsi e danni morali. Con soli nove clienti trevigiani usciti sinora allo scoperto. Il caso di Luca Lorenzon, l’assicuratore delle Generali denunciato dalla stessa compagnia per l’emissione di polizze fasulle, sta deflagrando in tutte le sue dimensioni.
Con due fascicoli penali sul tavolo di altrettanti pubblici ministeri (uno a Treviso, l’altro a Venezia), anche le cause civili da parte dei clienti beffati stanno per partire. Al momento uno studio legale trevigiano ha raccolto cinque denunce, e altre quattro sono in fase di definizione. Come detto, la richiesta complessiva si aggira attorno ai 650 mila euro, somma “lorda” che comprende anche i danni morali. Calcolando che quest’ultimi ammontano a circa il 30% delle somme richieste, in media, si può comunque stimare che il “buco” lasciato da Lorenzon sfiori già il mezzo milione di euro solo in provincia di Treviso. E il grosso potrebbe essere in laguna, considerato che l’assicuratore lavorava per l’agenzia veneziana Lido-Santa Croce delle Assicurazioni Generali.
Il meccanismo era semplice, un po’ come quello di promotori finanziari che hanno “colpito” anche nella Marca (Daniele Vidotto su tutti): i clienti pagavano, in questo caso polizze vita, ma i versamenti non finivano mai nelle casse della compagnia assicurativa. L’assicuratore emetteve una rendicontazione fasulla, utilizzando comunque il logo (e spesso la carta intestata) della compagnia del leone.
Un trucco ben congegnato, fino a quando una famiglia di Paese ha sentito puzza di bruciato. Era dicembre del 2007. I tre componenti della famiglia scrivono una lettera ad Assicurazioni Generali per chiedere «chiarimenti in merito alla propria situazione assicurativa». Il sospetto dei tre è che i documenti consegnati da Lorenzon sui loro contratti fossero in qualche modo “tarocchi”. Lorenzon all’epoca era venditore senior per l’agenzia di Venezia Santa Croce e Lido. I tre familiari allegano alla loro lettera di richiesta chiarimenti la copia di alcuni documenti rilasciati da Lorenzon. In parte sono su carta intestata “Generali Vita Spa”, in parte su carta priva di intestazione. Fin dalle prime verifiche, la casamadre di Mogliano delle Generali capisce che c’è del marcio. Un primo documento, per un capitale di oltre 51 mila euro, non è autentico, né risulta esser stato incassato alcun premio. Lo schema si ripete: 37 mila euro di polizza della quale Geneali non ha mai visto un centesimo di premio, altri 43 mila euro idem. E via così per quasi una quarantina di pagine di denuncia. Ce n’è abbastanza per sospendere il dipendente: Generali manda una lettera a Lorenzon il 5 dicembre del 2007 intimandogli la sospensione cautelare. Gli accertamenti proseguono, ed emerge un altro centinaio di casi. L’agenzia contatta 64 clienti di Lorenzon: è uno stillicidio di atti di quietanza di ratei di premio pagati ma mai incassati dall'agenzia, coperture provvisorie mai convertite in contratti d’assicurazione, rendiconti totalmente al di fuori del controllo delle Generali.
fabio_poloni
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