Gara del musetto, esposto in procura contro la Confraternita di Riese
Dopo le proteste, gli ambientalisti denunciano il sindaco e gli organizzatori della sagra. L’accusa: l’inquinamento atmosferico causato dagli allevamenti

Un esposto alla procura della repubblica di Treviso con l'ipotesi di inquinamento atmosferico sarà inviato il 12 gennaio 2023 nei confronti del sindaco di Riese Pio X e degli organizzatori del campionato mondiale della "Ingorda Confraternita del Museto" che dovrebbe svolgersi nei prossimi giorni a Riese.

L'esposto è stato predisposto dall'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente in quanto - spiegano - «come evidenziato da diversi studi c'è uno stretto legame tra le polveri sottili (pm10) e gli allevamenti intensivi, legame dettato dall'ammoniaca che ha come riferimento l'utilizzo dei fertilizzanti azotati Non viene tenuto conto che ogni etto di carne lavorata di maiale in meno significa togliere 1,2 kg di anidride carbonica in meno nell’aria, 1 kg di deiezioni animali in meno sul terreno e nelle falde acquifere. Infine il costo sanitario dei problemi alla salute dettati dalla assunzione di carne lavorata a partire dalla riduzione di attesa di vita che si riduce di 3-4 anni ed oltre a quello il costo solo sulle problematiche di salute è di 10 euro per ogni chilo di carne di maiale consumato contro 50 centesimi di euro per un chilo di legumi».

. Motivi questi più che sufficienti – conclude l’associazione «a chiedere la sospensione della sagra per gravi danni alla salute pubblica attraverso l'emissione di inquinanti.Ci appare quanto meno da prendere in considerazione la sospensione immediata di questa manifestazione, se gli organizzatori dovessero invece decidere di proseguire saranno denunciati a partire dal sindaco che pare essere anche il presidente di questa» – sostiene l’associazione - «masnada di ingordi insalubri ma che secondo la legge ha la responsabilità sulla salute pubblica dei cittadini e che invece a metterla in pericolo sia lui stesso appare chiara la violazione quantomeno dell'articolo 647 del codice penale e la violazione della decisione della Corte di Cassazione del 17/04/2009 contenuta (sentenza n. 16286)» - scrivono gli animalisti – «e cosa ancora più grave è che a sostenere tali inizitative vi siano anche i post del presidente della Regione Veneto Zaia che da anni sostiene attraverso i propri social questa scandalosa e dannosa iniziativa».
Sulla vicenda, nei giorni scorsi, era intervenuta anche la Lav, Lega anti-vivisezione, che aveva sostenuto che gli organizzatori sembrano «non tenere conto oltre che della sensibilità degli animali sacrificati a questo scopo, dell’impatto ambientale della produzione di cibi di originale animale». «In particolare - insiste la Lav - per quanto riguarda le Pm10».
«Ci auguriamo che questa iniziativa veda presto la sua sostituzione con altre più rispettose di animali, ambiente e salute e volte allo sviluppo di abitudini alimentari ben diverse e in particolare quelli vegetali, escludendo anche il ricorso a farine di insetti».
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