«Gallina va sospeso dalla municipale»

Il questore contro il comandante della municipale. Il poliziotto contro il “polisiotto”. Nel mirino c’è Paolo Gallina, comandante della polizia locale di Cornuda (quella vera) e vicepresidente del “Movimento di liberazione nazionale del popolo veneto”, indagato per associazione paramilitare: «Non credo abbia più i requisiti per rimanere al suo posto di comandante», lo attacca frontalmente il questore Carmine Damiano, che promette di «portare il caso all’attenzione della prossima riunione del comitato provinciale per la sicurezza».
Anche la Procura è pronta a fare le sue mosse: se ci dovesse essere il rinvio a giudizio per Gallina, in quel caso il sostituto procuratore Giovanni Valmassoi informerebbe il Comune di Cornuda, demandando al sindaco le eventuali decisioni sulla sospensione di Gallina. Al momento, dice il pm, non ci sono prove del “connubio” tra l’attività di comandante di Gallina e la sua attività parallela nella “Polisia Veneta”. Se il secondo è un hobby o poco più, insomma, non ci sono gli estremi per chiedere una rimozione dall’incarico nella municipale. Per il questore, invece, quanto emerge dall’indagine già basta e avanza: «Gallina è un pubblico ufficiale, ha fatto un giuramento che richiama valori di un certo tipo. Ciò comporta dei doveri, e secondo me è venuto meno a questi doveri con ripetuti attacchi allo Stato, alla magistratura, alle forze dell’ordine. Dovrebbe avere la coerenza di fare un passo indietro». Se non ce l’avrà, fa capire Damiano, potrebbero “dargliela”: «Affronteremo il caso della compatibilità del Gallina venetista col suo ruolo di comandante nel corso del prossimo vertice del comitato provinciale per la sicurezza, ne ho già parlato con il prefetto».
A casa di Gallina, durante la perquisizione dei giorni scorsi, sono stati trovati «migliaia di ogive e di bossoli», dice la polizia. E poi armi, seppur regolarmente denunciate: circostanze che, sempre secondo il questore, solleva «parecchie perplessità». La questura revocherà il porto d’armi a tutti i 18 indagati con decorrenza immediata, a prescindere dall’eventuale rinvio a giudizio di tutti o parte di loro.
Le indagini sono prossime alla chiusura: in Procura vogliono solo dare un’occhiata al materiale propagandistico del movimento prima di procedere. I 18 sono tutti indagati per associazione paramilitare, ma le contestazioni varieranno a seconda del ruolo: i vertici (Gallina e Sergio Bortotto, secondo la digos) probabilmente dovranno rispondere di costituzione di associazione paramilitare, gli altri “solo” di adesione. Il numero di indagati per affiliazione potrebbe salire nelle prossime ore.
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