Furto di bronzo, indagati due operai Osram

Due operai della società Osram sotto inchiesta con l’accusa di aver sottratto all’azienda 65 tonnellate di bronzo fosforoso, un materiale di scarto della lavorazione che l’azienda di via Castagnole rivende poi sul mercato realizzando discreti guadagni.
I due lavoratori, G.R. di 51 anni e M.M. di 39, addetti al settore della movimentazione, avrebbe sottratto il bronzo per poi rivenderlo ottenendo così un guadagno di 32 mila euro. Questo, perlomeno, ritiene la Procura di Treviso che ha ora chiuso le indagini contestando a entrambi gli operai il reato di furto.
Gli ammanchi, stando alla ricostruzione degli inquirenti, sarebbero iniziati nel 2005 e si sarebbero protratti negli anni successivi.
Il caso è venuto alla luce esaminando i registri delle vendite del bronzo fosforoso. Le quantità di materiale di scarto cedute dalla Osram risultavano irrisorie rispetto agli anni precedenti: appena 4,97 tonnellate, con una riduzione dell’80%. Una percentuale troppo rilevante per ritenere che ci fosse stata stata una riduzione tanto cospicua del materiale di scarto. Di qui il sospetto che qualcuno avesse trafugato il prodotto. E’ scattata così la denuncia ai carabinieri che hanno condotto gli accertamenti sulla presunta ruberia.
Nel mirino dei sospettati sono finiti i lavoratori che movimentavano il materiale in questione, gli operai G.R. e M.M.:i due avrebbero portato fuori dalla Osrma 65 tonnellate realizzando un guadagno di 32 mila euro.
Uno di loro, convocato in caserma, avrebbe fatto parziali ammissioni sull’accaduto.
Il sostituto procuratore Antonio De Lorenzi ha indagato sul furto e ora ha chiuso gli accertamenti e si prepara a chiedere il processo per entrambi i lavoratori. La difesa, rappresentata dall’avvocato Alessandra Nava si prepara a dar battaglia contestando le accuse mosse agli operai
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