Fu lui a sventare l’attentato dinamitardo all’onorevole

CASTELFRANCO
Una persona molto riservata sia nel suo lavoro come dirigente bancaria ma anche in riferimento ad una parentela importante, quella con Tina Anselmi. Ma il loro era qualcosa di più di un rapporto tra cognati, perché Mario Guizzon con la moglie Maria Teresa (83 anni) e le figlie abitavano nella stessa casa in via dei Carpani: di fatto erano la famiglia dell’ex ministro, con cui lei condivideva tutto. E proprio a questo si deve quella che forse fu l’unica volta in cui Mario Guizzon finì al centro della cronache, in una circostanza ancora avvolta nel mistero: quella dell’attentato (fortunatamente fallito) avvenuto l’8 marzo del 1980. Fu proprio lui a scoprire l’ordigno a orologeria confezionato con due chili e mezzo di tritolo da mina anticarro. Erano le prime ore del pomeriggio, quando Guizzon trova uno strano oggetto sotto la finestra dello studio della parlamentare castellana. Tina Anselmi non era in casa, ma se quella bomba fosse deflagrata sarebbe stata una strage. La bomba probabilmente era stata collocata lì nella notte, da ignoti che giungendo dai campi sul retro, avevano aggirato la sorveglianza della scorta davanti all’abitazione.
«Neanche di questo Mario me ne ha mai parlato durante le nostre escursioni – ricorda l’amico Attilio Corletto – ovviamente si era spaventato tanto per il rischio corso da tutta la sua famiglia. Le forze dell’ordine gli avevano proposto di adottare sistemi di difesa personale, ma lui era contrario». Mario Guizzon, con Maria Teresa e la figlia Emanuela, appare anche nel documentario “Tina” realizzato nel 2013 da Anna Vinci, biografa di Tina Anselmi. — D. N.
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