Frode con società cartiere, sequestrati 110 mila euro in Austria

MONTEBELLUNA. Sono per lo più società fantasma quelle dove nei giorni scorsi la guardia di finanza di Padova ha messo a segno una serie di perquisizioni nell’ambito dell’operazione “Oltre confine”...

MONTEBELLUNA. Sono per lo più società fantasma quelle dove nei giorni scorsi la guardia di finanza di Padova ha messo a segno una serie di perquisizioni nell’ambito dell’operazione “Oltre confine” che la settimana scorsa aveva portato all’arresto per frode fiscale di Bruno Antonello, 60 anni, di San Martino di Lupari, e Massimo Benetti, 56, di Arzignano. I due hanno messo in piedi una rete di società, la cui sede spesso si riduce a un ufficio, talvolta nemmeno quello, il cui unico business era l’emissione di fatture false per un giro di almeno 27 milioni di euro. Novanta le perquisizioni in Tutta Italia, anche nel Montebellunese. Finora le società reali individuate, quelle sospettate di beneficiare delle fatture false, sono almeno sei nel Padovano. La prima della lista è la Marpel srl, la cui attività è cessata l’anno scorso, e da cui è partita tutta l’indagine.

L’azienda si occupava di commercio all’ingrosso di pelli e cuoio. Indagati in concorso con Antonello e Benetti per frode fiscale sono Angelo Verlato e Mara Rampin, rispettivamente amministratore di fatto e di diritto della società che dalle cartiere si sarebbe fatta fatturare fittiziamente, per forniture inesistenti, oltre due milioni di euro. Gli stessi Verlato e Rampin sono amministratori anche della Imapel srl, anche questa nel settore pellami con sede a Padova. In questo caso sarebbero state contabilizzate fatture false per poco più di 60 mila euro. Società fantasma è la Palladio 2014 srl la cui sede dovrebbe essere a Campo San Martino. Secondo i finanzieri, la Palladio è solo una scatola vuota, usata da Antonello, Benetti e i loro sodali, per fare da tramite nel “carosello” di fatture con le società reali. Del settore costruzioni meccaniche e officine sono tre aziende dell’Alta padovana che hanno ricevuto la visita della guardia di finanza: Mec 33 snc di Pierobon A. & Zandarin P. e D. di Tombolo, Tiemme srl di San Martino di Lupari e della V. S. G. srl, la cui attività è cessata in favore della Tiemme. Di tutte e tre sono stati sequestrati bilanci e documenti fiscali per verificare. Nove le cartiere smascherate dalle indagini coordinate dalla Procura di Vicenza. È stata data anche una prima parziale esecuzione al decreto di sequestro, sulle disponibilità finanziarie dei membri dell’associazione. Al momento una cassetta di sicurezza in Austria dove erano custoditi 110 mila euro in contanti.

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