Francesco, il giovane di Nervesa che insegna la pizza ai piccoli cuochi in Cina

Nervesa. Il giovane nervesano ha aperto un ristorante nella città di Tongling con un socio Lì ora gestisce uno staff di dieci persone e tiene corsi per i bambini delle scuole

NERVESA. Da pizzaiolo a Nervesa a gestore di un ristorante in Cina e insegnante ai laboratori per i baby pizzaioli orientali. Francesco Andreetta ha 24 anni. Ha sempre desiderato l’indipendenza economica per cui ha iniziato a lavorare da adolescente nei locali del suo paese, Nervesa. «Ho cominciato alla pizzeria da asporto di Rudy Zanatta e poi alla Francesco Baracca di Alberto Marzaro dove sono rimasto cinque anni, Rudy e Alberto sono stati dei grandi mentori a cui devo molto», spiega il giovane nervesano.

Francesco conosce bene il mestiere di piazzaiolo ma anche le materie prime della cucina grazie al diploma all’istituto agrario Cerletti di Conegliano ottenuto mentre lavorava in pizzeria, e trovava pure il tempo di giocare a calcio. Finita l’esperienza alla Francesco Baracca il giovane nervesano trova lavoro alla pizzeria Datterino, un locale di Ponzano ora chiuso. Tra i clienti c’era un italo-cinese, Luca Qui, amico dei titolari.

«Circa due anni fa mi ha proposto di andare a Tongling, una città con più di 740 mila abitanti non lontana da Shanghai, per fare da socio di minoranza e gestore di un locale italiano nel centro commerciale Itaway, una struttura progettata tra l’altro dall’architetto Zago di Treviso», racconta Francesco, che ha accettato con entusiasmo la proposta. «Avevo 23 anni, ma l’opportunità anche economica era molto interessate. La mia famiglia e i miei amici sono rimasti perplessi dal fatto che andassi a diecimila chilometri di distanza, ma lo hanno accettato e mi tengo in contatto con loro attraverso i social.

In Cina è andata bene e ho trovato anche la ragazza», prosegue il giovane nervesano che lì gestisce uno staff di dieci persone (sette cinesi e tre italiani, cuochi e pizzaioli) in un locale da cento coperti frequentato dai cittadini del posto ma anche da molti europei e americani che hanno attività economiche in zona.

In Cina ormai la pizza è una vera passione tanto che Francesco Andeetta organizza corsi per i bambini su come si prepara, in collaborazione con le scuole. «La pizza è universale, è amore, difficile che in qualche posto del mondo non si voglia mangiarla e conoscerla», dice Francesco. Nel suo locale si usano solo materie prime italiane della migliore qualità e persino le attrezzature, tra cui soprattutto il forno, sono rigorosamente di tecnologia made in Italy. Il suo socio italo-cinese, che è nato a Bologna ma ha vissuto a lungo nella Marca, vuole aprire altri Itaway, con relativo ristorante italiano, in varie località della Cina, ma non si sente molto diverso dai suoi coetanei. «Molti ragazzi, studiano, lavorano e si impegnano, ma in Italia ci sono poche possibilità. Ho sempre voluto un mio locale, ma qui con i costi le tasse e la burocrazia sarebbe stato molto difficile», conclude Francesco.


 

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