Frana l’argine del Livenza Smottamento di venti metri

La sponda del fiume era già stata rinforzata per impedire lo straripamento E il secondo episodio nel giro di sette mesi, in nove anni investiti 10 milioni



Frana a Motta, paura per l’argine del Livenza. Una nuova frana si è verificata in questi giorni nell’argine tra i fiumi Livenza e l’affluente Monticano. Un cedimento che ha coinvolto per una ventina di metri l’argine che, circa un mese fa, era stato oggetto di una serie di interventi per rinforzare l’opera di difesa per l’impedimento dello straripamento del fiume.

DIECI MILIONI

Dal 2010 sono stati investiti 10 milioni di euro, da parte della Regione, per l’alzamento e il rafforzamento degli argini. «È normale che a causa delle incessanti piogge di questi giorni il terreno, dopo l’intervento fatto, sia in parte scivolato» ha spiegato il primo cittadino Alessandro Righi «la situazione la conosciamo così come il genio civile, i nostri uffici in collaborazione con il genio stanno tenendo la situazione monitorata, appena le condizioni meteo saranno favorevoli verrà fatto un intervento per sistemare l’argine».

Una frana che quindi è stata causata dalla combinazione dei lavori con le costanti piogge che hanno colpito la zona dai primi giorni di maggio.

Questo però è il secondo episodio nel giro di sette mesi, a novembre sempre a causa delle forti piogge vi era stato un dilavamento contenuto nell'argine di Villanova nelle vicinanze della trattoria “Al Mulino”. Due anni fa la Regione Veneto aveva investito 800mila euro per il consolidamento di 500 metri degli argini del Livenza nella frazione mottense di San Giovanni: «La situazione non è preoccupante, non c’è un pericolo per la sicurezza dei cittadini» ha sottolineato il sindaco Righi «il territorio è costantemente monitorato, soprattutto in questi casi eccezionali quando piove per diverso tempo. C’è una stretta collaborazione con il genio e la protezione civile che in questi giorni ha agito nel territorio con l’apertura e chiusura delle chiaviche. Anche se i cittadini non vedono c’è sempre chi agisce per la loro sicurezza, nulla è lasciato al caso». Una situazione idraulica particolare quella di Motta, un territorio che è attraversato da tre importanti corsi d’acqua: il Monticano, il Livenza e il Malgher.

PIANODELLE ACQUE

Una particolarità che ha fatto si che l’amministrazione adottasse il cosìddetto Piano delle Acque, uno strumento di programmazione dell'attività urbanistica, edilizia e di gestione del sistema di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche costituito dalla rete di fognature, fossati e canali. «Il Piano al momento è stato adottato» ha concluso Righi-stiamo aspettando le ultime osservazioni da parte dei consorzi per poterlo approvare in uno dei prossimi consigli comunali». Dopo gli avvenimenti di fine ottobre, quando l’acqua del Piave ha invaso le aree golenali di Ponte di Piave, Salgareda e diversi altri Comuni rivieraschi si è confermata l'importanza degli argini per la sicurezza dei cittadini contro il pericolo esondazioni dei fiumi.—



Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso