Follina, la Linea D chiude si tratta per 80 lavoratori

Nei giorni scorsi l’annuncio al sindaco, salta un altro pezzo del mosaico Doimo I sindacati premono per la ricollocazione dei dipendenti per ora senza futuro
Di Andrea De Polo
DeMarchi Follina azienda Linea D
DeMarchi Follina azienda Linea D

FOLLINA. Ennesima, durissima tegola sul distretto del mobile. Un lavoratore ha informato il sindaco di Follina, Renzo Tonin, circa l’imminente chiusura della Linea D-Follina Components, azienda del Gruppo Doimo specializzata nella produzione e commercializzazione di componenti per l’arredo degli uffici. Ottanta dipendenti appesi a un filo. Che la situazione in Linea D non fosse delle migliori era cosa nota da mesi, tanto che l’azienda aveva fatto ricorso alla cassa integrazione, ma nessuno pensava addirittura alla chiusura. Secondo il racconto del lavoratore, confermato dal sindaco Tonin, l’annuncio sarebbe stato dato dai titolari durante una riunione della scorsa settimana. E l’operaio ha chiesto l’intervento del sindaco. A un anno di distanza, il primo cittadino di Follina è ancora chiamato in causa come avvenne per la vertenza Solplac: allora un’intera delegazione di lavoratori bussò alle porte del sindaco, ma non bastò a scongiurare la chiusura della storica azienda di La Bella. Spaventa, per la Linea D, la tempistica: ieri lo stabilimento era ancora operativo, ma i cancelli di via Pra’ Lovai potrebbero chiudersi già oggi, o nei prossimi giorni. Fervono, in queste ore, gli incontri con i sindacati, ai quali partecipa anche l’amministrazione comunale. Richiesto l’intervento di Unindustria Treviso. Si starebbe cercando una collocazione per almeno qualcuno degli 80 lavoratori. È la seconda realtà che il Gruppo Doimo decide di chiudere negli ultimi sei mesi. E anche stavolta tocca a uno stabilimento di Follina. A gennaio destò clamore il caso della Doc Mobili, che dava lavoro a una sessantina di persone. L’azienda, a giugno, non aveva ancora saldato alcuni degli incentivi all’esodo promessi, atteggiamento che aveva mandato su tutte le furie le parti sociali. Era la spia di difficoltà più profonde. Un anno iniziato sotto i peggiori auspici per il Gruppo Doimo, che dopo la chiusura della Doc, e alla scadenza dei due anni di cassa integrazione ordinaria, era stato costretto a marzo a sottoscrivere in Provincia un accordo per due anni di cig straordinaria, per riorganizzazione aziendale. Ne stanno beneficiando 170 lavoratori dei marchi Doimo Arredamenti e Doimo City Line. Unico spiraglio, la riassunzione di sei ex operai della Doc in altre realtà produttive del gruppo. Altri esuberi, però, sono previsti al termine della cigs: saranno almeno 15, anche se volontari o prossimi al pensionamento. Ora, però, tutte le attenzioni sono rivolte alle trattative di via Pra’ Lovai, e al destino di ottanta famiglie.

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