Follia per youtube sui binari; sfida il treno in corsa a Istrana

Paura e allarme per la bravata di un ragazzino applaudito dai compagni sulla Padova-Treviso Il convoglio a 100 all’ora. Caso analogo a Oderzo, sabato nuova segnalazione alla periferia di Mestre

Sfidare un treno lanciato a tutta velocità. Giocare con la morte come si avesse una vita «di riserva» da spendere in caso le cose andassero male. Sembra questo, ora, uno dei folli passatempi scovati da giovanissimi trevigiani ispirati dai più sconsiderati video in circolazione su youtube e affini.

Qualcuno lo ha soprannominato «playing chicken», in altre parole «fare il pollo», e consiste nello sdraiarsi o nel sedersi sui binari in attesa del treno per poi togliersi di mezzo pochi istanti prima di essere investiti e fuggire (meglio se riprendendendo tutto). In rete, i video in circolazione sono parecchi, arrivano dalle più svariate parti del mondo, ma gli ultimi casi agli onori della cronaca sono qui nella Marca. Il primo a inizio mese, a Oderzo, l’altro pochi giorni fa sulla tratta Treviso-Padova dove un gruppo di ragazzini nel primo pomeriggio a 500 metri dalla stazione di Istrana ha ben pensato di mettersi sui binari in attesa del treno passeggeri in arrivo alla stazione. È il secondo caso nell’arco di un mese, il terzo se si considera anche l’allerta lanciata da un macchinista in servizio sulla tratta di Mestre lo scorso sabato pomeriggio. Poco per parlare di fenomeno? Per gli agenti della Polfer che indagano su entrambe le vicende no. È allarme rosso.

Treno a cento all’ora. Ieri mattina la Polizia ferroviaria di Treviso ha messo a verbale la testimonianza del macchinista che era alla guida del treno che si è trovato faccia a faccia con la follia dei ragazzi di Istrana. Era il primo pomeriggio, il convoglio era appena partito dalla stazione quando il macchinista in lontananza ha notato qualcosa sui binari. Ha suonato due volte e ha visto che si spostava. «Poi», ha continuato a raccontare l’uomo, «quando il treno era lanciato ormai a quasi 100 all’ora ho visto un ragazzino che si ributtava sui binari ho suonato ripetutamente ma nulla». Di lì il panico. Il macchinista si è attaccato alla «rapida», il freno di emergenza di cui sono dotati tutti i treni, e ha incrociato le dita. «Il ragazzino è rimasto lì fino all’ultimo poi si è spostato», ha raccontato agli agenti della Polfer. Quando il treno si è fermato, poco dopo il luogo dove si trovava il ragazzo, il macchinista stesso si è sporto dal finestrino per inquadrarlo, e così ha fatto il capotreno. Davanti a loro però gli applausi e le grida di un gruppetto di studenti perditempo che, dopo la sfida, scappavano tra i campi.

Indagini in corso. Gli agenti stanno cercando di risalire all’identità del ragazzino, probabilmente minorenne, che ha sfidato il treno regionale a Istrana. E così stanno facendo con il gruppo di studenti che ha messo a segno la stessa bravata (ma stravolta in gruppo) lungo la linea Treviso-Portogruaro. In questo secondo caso, gli agenti della Polfer sembra che siano vicini all’identificazione degli autori della bravata, scoperti grazie a una serie di verifiche incrociate. Ma l’indagine non è ancora conclusa. Quel che si sa, oggi, è che si tratta di tre studenti tra i 16 e i 18 anni, probabilmente della zona. Non ci sono informazioni invece sul caso registrato sabato alla periferia di Mestre, dove all’allarme del macchinista non sono seguiti altri avvistamenti.

L’allerta. Specifiche segnalazioni pare siano state diramate a tutto il personale in servizio sulla rete ferroviaria. «Attenzione e movimenti sospetti lungo la linea ferroviaria nei pressi delle stazioni» e non di notte o all’imbrunire, ma in pieno giorno. La Polfer, per quanto possibile, ha aumentato i controlli nelle stazioni ma in periferia è pressochè impossibile.

I precedenti. Se adesso l’allarme è per i ragazzi che giocano a «fare i polli», un anno fa a far scattare l’allerta era un altro gioco letale: sdraiarsi in strada di notte lungo le statali o le strade secondarie a seconda della pazzia. Anche qui, protagonisti ragazzini che pubblicavano poi le loro sciocche «imprese» su yuotube. Segnalazioni a raffica in tutta la Marca, da Conegliano a Breda di Piave, da Silea a Castelfranco. E prima ancora, la moda era riprendere botte e violenza in classe. Ma almeno in quel caso non si rischiava la vita.

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