Folla per l’addio al finanziere suicida
GIAVERA. Ieri mattina il doloroso addio al finanziere Francesco Russo, che si è tolto la vita a 39 anni. C’erano tutti: i colleghi, i parenti e gli amici più stretti che hanno affollato la chiesa di San Giacomo e Cristoforo per la celebrazione dei funerali del finanziere. La tragedia ha toccato nel profondo l’intera comunità che in questi giorni si è stretta attorno al dolore della moglie, T.C. e delle due figlie. È stato uno strazio pure per la mamma e i fratelli, arrivati da Napoli per i funerali, che non hanno retto davanti alla bara del trentanovenne ricoperta con una corona di fiori e sopra il cappello da finanziere. Tantissime le lacrime di colleghi e amici che ancora non sanno darsi pace davanti a quel gesto così inspiegabile. Martedì mattina, secondo la ricostruzione fatta da alcuni testimoni ai carabinieri, stava discutendo con la moglie nel parcheggio dello stadio di Ponzano, quando all’improvviso Russo ha estratto la sua pistola di ordinanza sparandosi un colpo all’altezza del mento, purtroppo fatale.
I soccorsi sono stati immediati, ma per il finanziere non c’è stato più niente da fare: il suo cuore ha smesso di battere per sempre. « La sua anima resterà viva in noi», ha detto ieri durante l’omelia funebre, don Armando Pasqualotto, «dobbiamo trovare la forza e la volontà di andare avanti grazie alla fede ib Dio». La tristezza e lo sgomento per questa morte assurda ieri mattina si leggeva negli occhi lucidi degli amici e dei colleghi. Il finanziere che lavorava all’Aeroporto Canova di Treviso, era originario come la moglie di Napoli. Da una decina di anni si erano trasferiti in paese. Dopo il silenzio e la lettura della “Preghiera del Finanziere” la salma di Russo è partita verso la sua città, Napoli, che amava tanto e dove avrebbe voluto tornare con la sua famiglia.
Vera Manolli
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