Flavio, bimbo migrante in Francia diventato preside a Conegliano

Il professor Moro ha raccontato in un volume la sua storia familiare Stasera alle 19 la presentazione del libro nel municipio di Rua 

la storia

L’insegnante e preside Flavio Moro ha raccontato in un libro la sua vita di bambino emigrato in cerca di fortuna in Francia. È una storia autobiografica di un passato, che però rappresenta un tema d’attualità. Quel ragazzino immigrato, tornato nella sua terra, è diventato un grande formatore e docente, non dimenticando l’ambiente che l’aveva accolto.

Oggi il libro “Il bambino del porto” sarà presentato alle 19 nel municipio di Rua, con la Pro loco di San Pietro, all’interno della quarantottesima edizione della “Mostra dei vini”, che fa parte della Primavera del Prosecco. Per tanti anni Moro è stato dirigente dell’istituto comprensivo Brustolon di Conegliano, supervisore di formazione insegnanti per l’Università di Padova, ha realizzato anche molti laboratori didattici per scuole d’infanzia e primarie. Dopo la pensione è stato coordinatore pedagogico provinciale della Fism, Federazione italiana scuole materne.

Era un bimbo quando sì trasferì dal 1955 al 1963 a Exincourt, un paesino della Borgogna, dove rimase sino ai 13 anni. «Un istante dopo la partenza, il sentimento di nostalgia commisto a una vena di pessimismo pervade la vita e i giorni dell’emigrante, preludio alla malinconia dell’essere altrove: un innesto naturale che, fin dall’infanzia, tra partenze e ritorni, mi ha gravato di ricordi – spiega Flavio Moro - ne è derivata un’inquietudine esistenziale profonda, che ha sospinto la vita su due fronti: il pervicace ancoraggio alle radici, a cui aggrapparmi per non rendere evanescenti affetti e legami sospesi nell’attesa dei ritorni, la ricerca di un orizzonte nuovo, vasto, diverso, in cui crescere, ampliare l’identità ed essere di nuovo riconosciuto».

L’esempio del professor Moro è di chi è stato accolto e ha fatto tesoro dell’esperienza d’immigrato, diventando un professionista stimato anche per il suo altruismo e umanità.

Il suo libro autobiografico racconta un passato, ma è anche l'alter ego del presente che stanno vivendo tanti ragazzi di origini straniere, in Italia e nel Nordest per formarsi e migliorare. —

Di.B.



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