Fiori per bimbi dimenticati FOTO

Su 150 sepolture di piccoli e piccolissimi, ben 120 sono in stato di abbandono C’è chi è morto da anni, chi aveva famiglie poi trasferite: «È doveroso ricordarli»
Agostini Treviso cimitero san lazzaro tombe dei bambini
Agostini Treviso cimitero san lazzaro tombe dei bambini

Sulla tomba del piccolo Francesco, coperta di polvere, è rimasta una candela a forma di Babbo Natale, consumata a metà. Francesco è morto nel dicembre del 1998, dopo appena tre mesi di vita. È sepolto nel campo dedicato ai bambini al cimitero di San Lazzaro. Una montagnola di ghiaia, una piccola targa con il numero della fossa. Come quella di Francesco, sono tantissime le tombe di bambini al cimitero di San Lazzaro che oggi si trovano in stato di abbandono. Su 150 censite dal Comune sarebbero addirittura più di 120 quelle abbandonate. E oltre a quelle dei più piccoli ce ne sono molte altre di adulti.

In vista della giornata in ricordo dei defunti l'amministrazione comunale, grazie alla generosità di alcuni vivai trevigiani, ha deciso di regalare loro un fiore. C'è la targa di ferro dove appena si legge il nome Nedveico. È mancato nel 1992 dopo pochi mesi di vita. Sul cumulo di ghiaia c'è un vaso di vetro colmo d'acqua piovana e il ramoscello a ricordo di un fiore, chissà sfiorito quanto tempo fa. Sulla tomba del piccolo Matteo morto nel 2005 c'è invece una grande croce di legno rotta dalle intemperie e aggiustata alla meglio con scotch bianco. Più in là un'altra, con una piccola testa di dinosauro di plastica ma il nome del piccolo a cui evidentemente piaceva così tanto giocarci non è nemmeno più leggibile. Al cimitero di San Lazzaro come quella di Francesco, Nedveico e Matteo, sono tantissime le tombe di cui non si occupa più nessuno da tempo. C'è quella di Nicola vissuto solo tre mesi, su cui giacciono fiori di plastica ammuffiti. Quella di Alberta morta dopo soli 6 mesi, quella di Elisabetta dopo soli 3.

«Tantissime tombe di bambini al cimitero di San Lazzaro oggi si trovano in uno stato di incuria e abbandono, non ce la siamo sentiti di lasciarle senza un fiore, un pensiero, almeno in occasione di questa ricorrenza», spiega l'assessore ai Servizi cimiteriali Anna Caterina Cabino. Le ragioni di questi abbandoni così numerosi sono le più diverse: alcuni di questi bambini sono morti molti anni fa, in altri casi la famiglia si è trasferita. Alcune sono tombe di piccoli immigrati che non vivono più qui. «In altri casi forse sono morti talmente premature che non c'è nemmeno stato il tempo sufficiente per stabilire un legame. In altri invece è solo troppo doloroso ricordare».

L'assessore Cabino allora ha deciso di inviare una mail, ai vivai della città. In due hanno accolto la richiesta (il Garden Center Pavan e Garden Center Barbazza), consegnando ieri mattina gerbere, margherite e crisantemi che poi gli operatori comunali hanno potuto sistemare ieri sulle tombe disadorne. Già ieri pomeriggio il colpo d'occhio era differente. I due campi di ghiaia con le piccole tombe erano già puntellati di grossi vasi di margherite gialle. «Un fiore sulla loro tomba almeno quest'anno», conclude Cabino «magari è poca cosa. Ma vogliamo presidiare il territorio, anche con l'affetto».

Serena Gasparoni

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