Oderzo, Likum ceduta a una società rumena: 50 esuberi

Mantovan: «Scoperto dell’operazione prima del tavolo regionale» La Fiom Cgil: «120 lavoratori a rischio»

Un presidio alla Likum
Un presidio alla Likum

Cresce esponenzialmente la preoccupazione per una situazione che si presenta sempre più nebulosa dopo un incontro che ha avuto luogo ieri, giovedì 31 luglio, in seno all’Unità di crisi aziendali di Veneto Lavoro, contraddistinto dall’assenza dei vertici di Accursia Capital, il fondo proprietario dell’azienda opitergina Likum dal 2022, ditta produttrice di stampi e stampaggio per il settore dell’automotive che poco più di un mese fa ha annunciato una cinquantina di esuberi nei due siti di Ponte di Piave e di Oderzo.

Al tavolo regionale  – relativo alla situazione dell’azienda che realizza sia la progettazione e la produzione di stampi per materie plastiche, che lo stampaggio di componenti in plastica per diversi settori, tra cui quello automobilistico e quello medicale – convocato dall'assessore regionale al Lavoro Valeria Mantovan erano presenti tra gli altri, Confindustria Veneto Est e Fiom Cgil con i rappresentanti dei lavoratori. Assente il fondo Accursia Capital, che deteneva la proprietà dell'azienda dal 2022 ed era stato convocato al tavolo, al suo posto il nuovo acquirente, la Fast Effectiv Solution 360 srl con i suoi consulenti.

«Avevo convocato su richiesta del sindacato - afferma Mantovan - per far luce, insieme al fondo proprietario tedesco Accursia Capital, sulle possibili strategie di rilancio dell'azienda e di contenimento degli impatti sociali della crisi alla luce dei 50 esuberi precedentemente dichiarati e dell'impiego di una cassa integrazione ordinaria per tutti e 120 gli addetti. Un ammortizzatore sociale che scadrà nel mese di settembre».

«Con grande sorpresa abbiamo appreso, in apertura dell'incontro, che, proprio il giorno prima, Accursia Capital ha ceduto Likum alla Fast Effectiv Solution 360 società rumena di recentissima costituzione che si è presentata al tavolo al posto del fondo. Ritengo che l'assenza di Accursia Capital al tavolo istituzionale delinei quantomeno un comportamento non adeguato ad accompagnare transizioni così delicate, o peggio possa far pensare all'intenzione di declinare eventuali responsabilità presenti o future, su cui, comunque, l'attenzione delle istituzioni resterà elevata».

«Sebbene su richiesta del sindacato sia stata prorogata la cassa integrazione ordinaria fino a tutto settembre e a tutto ottobre, rispettivamente per i due stabilimenti trevigiani, restano pressanti le incertezze sui redditi dei circa 120 dipendenti, oltre che ovviamente sul futuro stesso di quei posti di lavoro - afferma Francesca Cagnola della FIOM CGIL di Treviso -. Sconcertante l’assenza all’incontro dell’interlocutore chiave, ossia del fondo Accursia Capital che si disimpegna completamente rispetto al destino dei lavoratori e delle lavoratrici e disattende le richieste delle istituzioni del territorio.  Un disimpegno afferrabile solo dopo il ricevimento della comunicazione della vendita di Likum, già avvenuta nella giornata del 30 luglio, alla Fast Effectiv Solution 360 con sede in Romania e di un dialogo aperto dalla nuova proprietà con un eventuale partner italiano per dare continuità all’attività produttiva. Alla luce di questo quadro, dove i lavoratori sono sconsiderati meramente numeri, non abbiamo oggi nessuna garanzia - precisa in modo piccato la funzionaria della FIOM CGIL -. Ne è dimostrazione la mancanza di un piano industriale di rilancio, numeri alla mano anche relativamente ai livelli occupazionali”.

«In merito al nuovo proprietario - continua Mantovan - presente al tavolo, posso dire che, non nascondendo le attuali difficoltà, ha declinato le migliori intenzioni in merito al rilancio dell'azienda. Il manager, appena subentrato nella gestione, ha preso tempo per comunicare alle Parti e alle istituzioni il piano industriale di rilancio. Tale piano sarà definito nelle prossime settimane, anche alla luce di interlocuzioni già avviate con possibili partner societari industriali e con nuovi clienti».

«Come Regione - conclude Mantovan - posso assicurare che monitoreremo, insieme alle parti sindacali, con la massima attenzione, l'evolversi di questa complessa situazione, Il prossimo tavolo regionale è programmato per il 4 settembre».

«Con un pacchetto di 24 ore di sciopero ancora aperto, mercoledì prossimo 6 agosto incontreremo in assemblea i lavoratori e decideremo con loro il percorso, mantenendo la massima attenzione sulla costanza del pagamento degli stipendi e a presidio delle condizioni lavorative fino al prossimo incontro tra le parti già definito per il 4 settembre - conclude Francesca Cagnola».

 

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