Finisce sul lastrico per pagare le tasse e chiude la pizzeria

VIDOR. Finisce sul lastrico per una tassa sul plateatico mai pagata. Una banale multa di 300 euro è stata l’inizio della fine per un pizzaiolo di Vidor, il giovane Denis Concato. Prima la notifica del Comune, poi lo scontro con il sindaco Albino Cordiali, infine la perdita dei clienti. È notizia di questi giorni la chiusura della pizzeria da asporto che Concato gestiva in pieno centro: «Troppi debiti, non mi hanno permesso di lavorare. Ora vivo in un appartamento in affitto senza acqua calda né riscaldamento. Dormo su un materasso sul pavimento». Concato racconta di come gli affari siano precipitati dopo lo scontro avuto con il sindaco Cordiali, per via di una tassa sui gazebo collocati all’esterno della pizzeria. Secondo il gestore, quei gazebo, dove d’estate i clienti potevano gustarsi la pizza senza pagare il coperto, erano lì da anni, e per averli non serviva pagare alcuna tassa. Il Comune era di avviso opposto: il terrazzino all’aperto sarebbe stato abusivo, ecco allora una multa di quasi 300 euro. Multa che Concato si è sempre rifiutato di pagare. Racconta di rapporti tesi con il sindaco: «Dopo che ho reso pubblica la storia della multa, il sindaco ha cambiato atteggiamento, è diventato scortese. Non sono né un ladro né un delinquente, eppure verso la mia pizzeria è stata condotta, da qualcuno, una campagna diffamatoria. Mi hanno mandato in pizzeria i carabinieri, non è un bel messaggio per i nostri avventori. Chissà cos’avranno pensato. In poco tempo abbiamo perso i clienti fedelissimi di Vidor. Sono passato da mille a duecento pizze la settimana, in estate. Ho difficoltà a pagare i fornitori, nei mesi scorsi la situazione è precipitata e ora mi trovo senza nulla». Concato aveva già minacciato di chiudere l’attività a fine giugno, in aperta polemica con l’operato del sindaco, poco incline, a suo dire, ad ascoltare le sue ragioni. Sembrava un colpo a effetto, come i cartelli che aveva esposto in vetrina, per attirare l’attenzione sul problema delle tasse che stanno strangolando tanti piccoli imprenditori. E invece, dopo la perdita dei clienti nella stagione più produttiva dell’anno, Concato ha chiuso sul serio. E oltre a lui e alla sua socia, hanno perso il lavoro anche un aiuto pizzaiolo e il ragazzo delle consegne a domicilio. Concato vorrebbe riprovarci. Ha affittato un appartamento a Cornuda con uno spazio che potrebbe diventare la sua nuova pizzeria. Prima, però, bisogna chiudere i conti con l’amara esperienza di Vidor: «Ho almeno 40 mila euro di debiti da saldare con i fornitori. Qualcuno di loro, come Guarnier, è stato sicuramente più comprensivo del sindaco, e mi sta venendo incontro. Non posso riassumere chi lavorava con me. Sono alle prese con cambiali da mille euro al mese. Che faccio se non riesco a saldarne una? Non posso continuare a scaldarmi con la stufetta elettrica». Concato ora divide l’appartamento di Cornuda con un amico a quattro zampe. Strangolato dai debiti e abbandonato dalle istituzioni, ha alle spalle pure un matrimonio naufragato, e quindi altre spese da dover sostenere per il mantenimento dei figli. La sua pizzeria in centro a Vidor ha lavorato a vele spiegate per diversi anni, e gli garantiva una vita serena: «All’inizio eravamo in sette a fare pizze qui. Sono rimaste solo le due migliori. A detta di tutti da me si mangiava la pizza più buona. Ma qualcuno ci ha fatto perdere i clienti».
Andrea De Polo
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