Finanza, Serena lascia la Marca «Attenzione agli effetti del Covid»

Dopo cinque anni il colonnello Alessandro Serena lascia il comando provinciale della Guardia di Finanza e la Marca, «un’area tra le più importanti del Paese» come ha scritto in una lettera di saluto. Si trasferirà a Roma al Comando generale. Nel periodo della sua permanenza a Treviso ha dovuto affrontare sfide importanti fino all’ultima, forse la più gravosa, durante il lockdown dovuto all’epidemia da coronavirus. «Ma soprattutto nell’attuale difficile contesto socio-economico», aggiunge il comandante, « segnato dalle conseguenze della pandemia, dobbiamo sentirci ancora più motivati nell’impegno dalla parte dei cittadini, degli imprenditori e dei lavoratori onesti, a presidio della legalità e delle regole; esse sole consentono di superare prevaricazioni, di riconoscere il valore di chi merita, di contrastare le condotte illecite che impoveriscono i più favorendo chi viola le leggi».
l’allarme
Ed è su quest’ultimo fronte che si è concentrato il lavoro della Guardia di Finanza trevigiana negli ultimi mesi. L’emergenza economica e finanziaria causata dalla pandemia ha posto il Veneto e la Marca a rischio infiltrazioni mafiose. Piccole e medie imprese a rischio liquidità potrebbero essere facile preda delle organizzazioni criminali che promettono con facilità aiuti e liquidità. Usura e cannibalizzazione delle imprese in difficoltà sono poi il risultato finale di chi accetta quell’aiuto. Più volte il colonnello Serena ha lanciato l’allarme sui rischi che può correre un territorio ricco come la provincia di Treviso se non si terranno alte le antenne. «Ma l’attenzione delle Fiamme Gialle - ha assicurato il comandante provinciale Alessandro Serena - sarà sempre alta sui fenomeni illeciti correlati all’emergenza sanitaria».
il bilancio
Nel corso di cinque anni ci sono stati anche momenti difficili come l’arresto per corruzione di due finanzieri. «Nel servizio in favore della giustizia e del bene comune», riconosce infatti il colonnello Serena, «anche i finanzieri della Marca possono aver commesso errori, ma a loro mi sento di dire in pubblico “grazie” perché in tutti, a dispetto delle difficoltà e delle incertezze del presente, alberga la consapevolezza di poter dare un rilevante contributo per la tenuta morale e la sicurezza economica del Paese». E poi l’impegno in favore della legalità con i più giovani: «In questi cinque anni abbiamo investito nel rapporto con i giovani. Siamo fieri di aver contribuito con forza a riaffermare nelle aule scolastiche che stare dalla parte dello Stato e delle sue istituzioni è sempre la scelta giusta».—
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