“Fattore Famiglia” Il nuovo modello per il calcolo dell’Isee

Si chiama “Fattore Famiglia” ed è un metodo per avvicinare alla realtà l’Isee, e assegnare in modo più preciso i contributi sociali. Ad adottarlo in via sperimentale, per primi nella Marca, sono i comuni di Treviso e di Ponte di Piave, ma pronti a partire ci sono altri 25 municipi della cintura urbana. Il sistema è stato sviluppato da Economics Living Lab (ELL), cooperativa nata dall’Università di Verona, in collaborazione con l'Associazione delle Famiglie Italiane (AFI) ed altri Comuni. Il sistema prevede di continuare ad applicare l’Isee – è un obbligo di legge – ma di intervenire sulla “scala di equivalenza”, ovvero su tutti quei parametri che intervengono sulla valutazione finale, e che porta alla quantificazione del contributo.

«Mediamente aumenta del 25% i contributi», chiarisce Francesco Pecci, padre del nuovo sistema. Il fattore famiglia permette ad esempio di differenziare tra adulti, bambini, di considerare la presenza in famiglia di persone portatrici di handicap differenziandole in base al grado di disabilità, di valutare la presenza minori di 26 anni, di considerare un’eventuale vedovanza, non equiparandola al divorzio in caso di nucleo monogenitoriale. Insomma scatta una fotografia più precisa di quanto faccia il classico Isee. «Si tratta di un’opportunità importantissima per superare il sistema dell’Isee che, allo stato attuale, presenta alcune criticità che rendono talvolta iniquo il sistema di ammissione agli aiuti», le parole del sindaco di Treviso Mario Conte. «Il Fattore Famiglia non è un mero metodo di calcolo ma una misura strutturale che permette ai Comuni di soddisfare i criteri di efficienza e di un uso ragionato delle risorse pubbliche».

«L’Isee non basta più», gli fa eco il sindaco di Ponte di Piave Paola Roma, «serve un nuovo strumento che permetta di rovesciare l’idea di welfare, tenendo conto di nuovi indicatori che fotografino la realtà in cui vivono i nuclei familiari, specie quelli più giovani». A Ponte di Piave il Fattore Famiglia verrà applicato al servizio di trasporto scolastico, con 15mila euro in più a disposizione, a Treviso, che ha stanziato 30mila euro, è ancora da decidere, ma di certo saranno coinvolti gli asili nido. —

Federico Cipolla

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso