Fate, lupi e sirene Una fotografa racconta la magia della Marca segreta

Un mondo da fiaba nascosto tra il Montello e il Piave svelato da Giulia e dalle sue amiche diventate modelle 



La volpe ti fissa con il suo musetto allungato. Ha lo stesso sguardo intenso e ammaliante della ragazza dai riccioli rossi che la tiene in braccio. Chi si imbatte per caso in una delle foto scattate da Giulia Zanella non può restare indifferente. La giovane montelliana classe 1990 infonde magia in tutto ciò che fa: lupi misteriosi che camminano felpati sotto la neve, corvi nerissimi appoggiati sul braccio affusolato di una ragazza, gufi dagli occhi enormi che guardano l’obiettivo quasi a trapassarlo, perfino una puzzola che si trasforma in animale da compagnia nell’abbraccio amorevole di una donna dai capelli grigi.

Sembrano scatti provenienti da un mondo fatato. Forse la Terra di mezzo così ben descritta da Tolkien nel Signore degli anelli? Macché. Con una voce argentina che sorride, Giulia spiega che le foto le ha fatte praticamente dietro casa, tra Piave e Montello dove esistono posti altrettanto suggestivi e forse poco conosciuti.

«Io vorrei che le persone, soprattutto i giovani, imparassero ad apprezzare le meraviglie della nostra terra e le antiche leggende che la animano», racconta questa artista che ha maturato la passione per la fotografia quando aveva 14 anni, frequentando l’Istituto d’arte Michele Fanoli di Cittadella. Lei viveva sul Montello, nata a Santa Maria della Vittoria, trasferita a 5 anni a Ciano. La sua passione erano colori, matite e pennelli e i genitori l’hanno assecondata.

«Quando sono entrata per la prima volta in una camera oscura e ho immerso le mani nelle bacinelle per lo sviluppo ho osservato incredula l’immagine che cominciava a comparire sulla carta». Una autentica magia. La stessa che cerca di riprodurre con le sue fotografie. Qualche anno è passato dalla prima reflex digitale comperata con le paghette e i lavori estivi di adolescente, è giunta la laurea in Comunicazione e Marketing, il lavoro come grapich designer.

Ma la passione per la fotografia è rimasta immutata. Dal Montello Giulia è approdata a Valdobbiadene e alcuni scatti ritraggono l’acqua cristallina del Piave a Segusino, con i suoi massi densi di energia a far da sfondo a modelle arruolate tra amiche e conoscenti. «Sono ragazze normalissime, non professioniste e mi piace poter regalare loro un pomeriggio diverso, trasformandole in sirene o anguane». Tra i progetti più interessanti quello legato agli animali, partendo dalle quattro stagioni: un cavallo nero simbolo della primavera e della vita travolgente, sinuosi serpenti a ricordare il caldo estivo, saggi gufi espressione del maturo autunno e un lupo dagli occhi penetranti per raccontare l’inverno che spaventa ma che può regalare sorprese.

Il primo scatto in realtà lo ha sognato. «È successo una notte in cui ho visto in sogno un gufo enorme nel bosco, affiancato da una bella ragazza dai capelli arancioni. Mi sono svegliata e ho deciso che dovevo ricreare quell’immagine». Nella prima mostra allestita nel 2016 a Crocetta sono arrivate proposte spontanee di tante persone che volevano proporre il loro animale come modello, puzzola compresa. Lei scatta e ci mette l’anima bambina, quella che sa provare stupore e meraviglia.

Nei set più complicati si fa aiutare da Isabella Visentin al trucco e Valentina Pizzolon per i costumi. Insieme viaggiano tra fate e folletti, varcando soglie magiche in cui conducono lo spettatore. Le foto di Giulia ti prendono per mano e rendono vive le parole di Diane Arbus che diceva: “Credo davvero che ci siano cose che nessuno riesce a vedere prima che vengano fotografate”. —

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