Faceva il baby gigolò a 16 anni, assolti quattro suoi clienti

Erano tutti accusati di prostituzione minorile ma una consulenza li scagiona. La foto del giovane mostrata a 70 persone: per tutti aveva più di vent’anni

TREVISO. Non potevano sapere che quel gigolò avesse appena sedici anni. Voleva guidare la macchina, andava a comprare le sigarette al distributore automatico, diceva di avere vent’anni. A svelare quell’inganno era stata la madre, che aveva preso il suo cellulare per capire come mai il figlio nell’ultimo periodo fosse più strano del solito. E ieri quattro dei suoi clienti, finiti a processo con l’accusa di prostituzione minorile, sono stati assolti.

È stato tra le chat e i messaggi su internet che la madre aveva scoperto la drammatica verità. Quel ragazzino aveva intrapreso una carriera da gigolò e si era infilato in strade molto pericolose. Giovane di buona famiglia, era stato proprio lui, autonomamente, a decidere di pubblicare l'annuncio su «bakeka incontri», sito rivolto a uomini e donne a caccia di appuntamenti piccanti. L’obiettivo era quello di guadagnare un po’ di soldi ed essere indipendente dalla sua famiglia. A scoprire tutto era stata la madre: aveva preso in mano il suo telefonino. Voleva semplicemente controllare cosa combinava il figlio la sera, quali fossero i suoi amici. Di certo non immaginava di trovare decine di messaggi a carattere sessuale inviati da uomini adulti che pagavano per ottenere la compagnia e le attenzioni del suo ragazzo. Immediata la denuncia alle forze dell’ordine.

Era poi scattata un’indagine che aveva portato a mettere sotto inchiesta cinque persone. In quattro sono poi finiti davanti al collegio dei giudici del tribunale di Treviso. A loro era contestato il reato di prostituzione minorile. Dopo che uno aveva già chiuso i conti con la giustizia scegliendo di essere giudicato con rito abbreviato, rimediando una pena di quattro mesi di reclusione e ottenendone la sospensione condizionale, per gli altri quattro imputati si era aperto il procedimento penale. Che ieri si è chiuso con quattro assoluzioni.

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