Fabrizio Zanetti lascia Hausbrandt Spa L’ex presidente seguirà affari all’estero

Al timone della società restano il padre Martino e i manager: «Nessun dissidio in famiglia, motivazioni personali»

Fabrizio Zanetti lascia Hausbrandt: il rampollo della storica dinastia trevigiana è uscito dal board dell’azienda di famiglia, di cui è stato presidente e amministratore delegato. Le funzioni che ricopriva sono state quindi assorbite dal padre, Martino Zanetti, che resta al timone dello storico marchio di Nervesa della Battaglia con la figlia Beatrice e un pool di manager. Una decisione, motivata anche da scelte personali, che ha sorpreso gli addetti ai lavori, visto che Fabrizio Zanetti fino a pochi mesi fa continuava a immaginare e delineare le sue strategie per il futuro del gruppo. Il percorso di Fabrizio in Hausbrand sarà ricordato soprattutto per il tentativo di salvataggio della Melegatti nel 2018, quando non si concretizzò la proposta di acquisizione avanzata dall’allora ex presidente.

le motivazioni

La famiglia assicura che dietro la scelta dell’ormai ex presidente non c’è alcun attrito o “ruggine” personale. Si tratterebbe quindi di una decisione condivisa motivata dalla necessità di seguire da vicino anche altri affari di famiglia all’interno della holding del gruppo Zanetti. Resta un fatto che l’uscita di scena di Fabrizio Zanetti sia stata piuttosto silenziosa: «Avevamo altri interessi da seguire a livello di famiglia, mi occuperò di questo» spiega quindi il protagonista, «preferisco non scendere nei dettagli, posso dire che ora vivo all’estero e seguo un altro business, completamente slegato da Hausbrandt. Non c’è stato alcun contrasto con la famiglia e anzi, non è detto che un giorno non ritorni in Hausbrandt». Il gruppo ha in effetti diversificato gli investimenti nel tempo. Dal 2008 per esempio la famiglia Zanetti ha puntato forte sull’Austria, in particolare sugli investimenti immobiliari di tipo residenziale, oltre ad altre partecipazioni in società diverse. E pare che sia questo l’ambito in cui lavorerà l’ex amministratore delegato (ruolo, anche questo, trasferito al padre Martino Zanetti).

il futuro

Hausbrandt continua a registrare buone performance sul mercato, nonostante i lunghi periodi di chiusura imposti dal lockdown e l’attuale sofferenza di bar, pizzerie e ristoranti, ancora alle prese con le limitazioni della zona arancione. I consumi domestici, tuttavia, sono aumentati. L’azienda ha le spalle larghe, e questa è la più rassicurante eredità dell’ex presidente. Due giorni fa Cgil ha lanciato l’allarme sui settemila posti di lavoro che la provincia di Treviso perderà in primavera, e anche se non è più la “sua” azienda Zanetti ci tiene a rispondere al sindacato: «Posso dire per certo che in Hausbrandt non ci sarà alcun licenziamento. L’azienda è rimasta nelle mani sicure di mio papà, mia sorella e quattro manager». L’azienda è stata fondata oltre un secolo fa a Trieste, l’impianto di torrefazione di Nervesa è anche la sede principale del gruppo, presente con le sue caffetterie in ogni angolo del mondo. La diversificazione attuata negli ultimi anni ha abbracciato diversi settori, e include la tenuta Col Sandago, nel cuore del Prosecco Docg di Valdobbiadene.



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