Fa spiare la moglie dal detective e finisce a processo per stalking

QUINTO. Non gli bastava fotografare e pedinare la sua ex moglie. No, ha deciso anche di assoldare un investigatore privato per far spiare la donna. Ora G.M. è finito a processo con l’accusa di stalking. I fatti contestati dalla Procura all’uomo risalgono al 2008. Una vicenda che nasce come tante altre: una coppia in crisi, la separazione, gli attriti che proseguono (anzi, si esasperano) dopo la divisione delle strade. Lui ha un’altra donna, questo il motivo scatenante della separazione: lo hanno confermato i testimoni sentiti ieri in tribunale dal giudice. Ma anche lei, questi i sospetti del marito, aveva un altro. Forse per appurarlo, e per usare il tradimento contro di lei in sede di causa di separazione, l’uomo avrebbe deciso di ingaggiare un investigatore privato che si è messo alle calcagna della donna.Ma l’impiego dell’investigatore privato non è stato l’unico attacco alla vita privata della sua ex, anzi: secondo l’accusa, G.M. si è reso colpevole anche di diversi pedinamenti e appostamenti fotografici. Nel mirino sia la donna, sia il figlio nato dalla loro unione, che all’epoca dei fatti aveva poco più di dieci anni. In un episodio specifico, l’uomo avrebbe seguito il figlio che era in auto con gli zii e stava andando in ospedale per alcune medicazioni. Comportamenti ossessivi e ripetuti che secondo l’accusa configurano il reato di atti persecutori. Ora l’uomo, assistito dall’avvocato Mara Zanotto, cercherà di dimostrare la propria innocenza nel corso del processo che si tiene in tribunale a Treviso. La donna, invece, si è costituita parte civile: assistita dall’avvocato Lorenzo Pistone, è pronta a chiedere i danni all’ex marito. Al centro della contesa pare esserci anche la casa, nella quale dopo la separazione è rimasta a vivere la donna assieme al figlio, nella zona di Quinto di Treviso. Dopo la separazione, secondo la denuncia, sarebbero iniziati i pedinamenti, gli appostamenti e le telefonate mute a cui la donna cercò inizialmente di porre un freno senza ricorrere alle vie legali. La vicenda tornerà in aula solamente tra poco meno di un anno: la prossima udienza, infatti, è stata fissata a ottobre del 2014. «Pensavo che le cose tra loro due si fossero sistemate», ha detto ieri un testimone al giudice, «le tensioni risalgono a qualche anno fa». Nel capo di imputazione a carico dell’uomo, oltre che allo stalking si fa riferimento ad alcune presunte percosse.
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