Ex pattinodromo, è scontro Mille firme bocciano il park

Più di mille trevigiani hanno firmato la petizione contro la realizzazione del park interrato all’ex Pattinodromo, opera per la quale ha vinto l’appalto la società Parcheggi Italia. Il rischio di compromettere le antiche mura – dato che il pattinodromo si trova a ridosso della cinta – e la certezza di rinunciare a una parte del sistema bastionato – il muro di controscarpa che si trova nel sottosuolo – ha indotto moltissime persone a sostenere l’appello lanciato da Italia Nostra, Fai, Treviso Sotterranea e Auser.
«Il progetto non tiene conto degli elementi di unicità architettonica e della valenza storico artistica del bene monumentale e, se realizzato, andrà a pregiudicare in modo irreversibile il possibile e auspicato recupero dell’antico fossato», recita un passaggio della petizione popolare. Il progetto del park interrato fa parte del complicato accordo con la Parcheggi Italia, che ormai dai tempi del progetto accantonato del parcheggio interrato di piazza Vittoria tiene in scacco il Comune.
Il progetto attuale, sebbene in ballo da anni: sostituire l’attuale park a raso dell’ex Pattinodromo con un interrato coperto dal verde. Alla fine, pressoché lo stesso numero degli attuali posti auto, ma nascosti. E, rispetto ad oggi – che sono gratuiti e senza disco orario – a pagamento. Non manca molto perché si possa partire con il cantiere, a Ca’ Sugana vorrebbero vedere i primi operai al lavoro entro la fine dell’anno, ora che anche la Soprintendenza ha dato il suo via libera.
Anzi a far accelerare la petizione, che in una settimana ha raggiunto le 1200 firme e oltre, è stata probabilmente proprio una parte del parere rilasciato dall’ente di tutela, che ha aperto alla possibilità addirittura di demolire alcune parti del muro di controscarpa. Nel documento infatti si sottolinea che «le attività di scavo andranno fatte con la supervisione degli uffici», ed «eventuali rinvenimento nella fase degli scavi archeologici preventivi dovranno portare ad allargare la campagna di indagine». Ma successivamente la Soprintendenza aggiunge che «per ciò che concerne la richiesta di rimozioni parziali della struttura muraria del muro di controscarpa, suddette rimozioni potranno essere autorizzate dall’ufficio di volta in volta, allorché risulti impossibile modificare la posizione delle opere previste per conservare la struttura muraria». I timori denunciati dalle associazioni culturali della città sono diventati dunque ancora più concreti. Di tempo però per fermare il progetto ormai non sembra essercene ancora molto; anzi la petizione, visto il punto a cui è arrivato l’iter e le dichiarazioni arrivate a più riprese dal Comune, ha le sembianze di un ultimo disperato tentativo. Per Italia Nostra l’accordo con Parcheggi Italia avrebbe casomai dovuto prevedere il park interrato al Cantarane (progetto oggi saltato: verrà rifatto a raso), e la tutela dell’ex Pattinodromo, con lo scopo sul lungo periodo di riaprire l’originale fossato che circondava la cinta muraria, facendo conoscere ai trevigiani il sistema idraulico progettato da Fra’ Giocondo. Realizzare il park interrato significa cancellare per sempre questa possibilità. —
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