Ex cittadella delle Finanze a Treviso, Benetton lancia l’offerta
Preliminare di Edizione per acquisire tutta l’area tra via Canova e via Riccati a Treviso, 13 mila metri quadrati in abbandono

AGOSTINI TREVISO treviso FIOR DI CITTA' CHIOSTRO DI VIA CANOVA
TREVISO. Ex Tribunale, ex carceri, la vecchia caserma della polizia locale e adesso anche l’intero grande quadrante che ospitava l’Intendenza di Finanza, uffici del ministero dell’Economia e Guardia di Finanza. Una città nella città a indirizzo uffici, cultura, e forse pure residenza. E tutto a firma Benetton. A pochi giorni dalla presentazione del restauro di parte del compendio acquisito da Edizione Holding davanti al Duomo, trapela che la società del gruppo Benetton avrebbe firmato un preliminare per acquisite tutta la vastissima area alle spalle dell’ex Tribunale, in abbandono da anni in attesa di una riqualificazione.

Un’operazione onerosissima (basti pensare che alcuni anni fa, quando il complesso venne messo sul mercato, si azzardarono cifre intorno ai 20 milioni di euro) ma anche delicatissima perché ricompresa nel progetto per la valorizzazione degli immobili facenti capo al fondo Est Capital in liquidazione. Circa dodici anni fa, infatti, l’intera area venne acquisita dalla società immobiliare con la manifesta intenzione di trasformarla in una zona residenziale di lusso. Progetto ambizioso che ricomprendeva sia la caserma Sile, che ospitava la Guardia di Finanza fino al suo trasferimento all’Appiani, sia tutti gli ex uffici ministeriali affacciati su via Canova. L’affare interessava anche Fondazione Cassamarca che però perse la gara sul filo di lana.
Il progetto era ambizioso, ma non è mai stato neppure accennato e poi, nel 2011, il fondo Est Capital è entrato in liquidazione. Tra i principali soggetti interessati alla partita un altro colosso trevigiano della finanza che aveva investito nel fondo: Veneto Banca.
Si può immaginare, quindi, quanto complicata possa essere oggi un’operazione finanziaria che debba comprendere entrambi i soggetti, ma Edizione Holding non pare spaventata e lascia che il tempo faccia la sua parte avendo opzionato intanto tutto il complesso: circa 13 mila metri quadrati in pieno centro e direttamente collegati al nuovo cuore della società stabilito all’ex tribunale.
Destinazione? Progetti? Intenzioni? Per adesso dal gruppo Benetton non traspare nulla. L’operazione è stata talmente riservata che molti addetti ai lavori, ai piani alti di piazza Duomo, ne hanno avuto informazione solo nei giorni scorsi, ed ancora in modo molto vago.
Se andrà in porto, Benetton avrà il controllo di un intero rione all’interno del centro storico cittadino, praticamente tutto quello compreso tra via Canova, via Riccati e Piazza Duomo. Un contesto pregiatissimo fatto di palazzi storici, chiostri, aree verdi nascoste al resto della città, tagliate in due dal canale Roggia che attraversa l’intero compendio e protette a est dalla mole dell’ex tribunale ristrutturato dall’architetto Trabucco, il professionista che sta ultimando il cantiere per la trasformazioni delle ex carceri asburgiche sempre per il Gruppo Benetton. Lì si aprirà la galleria d’arte che accoglierà le opere della collezione Imago Mundi di Luciano Benetton.
Ovvio che per dare il via ad una eventuale riqualificazione a fine residenziale la zona dovrà essere ricompresa in una specifica variante, sulla falsariga di quanto venne fatto anni fa dal Comune per favorire il passaggio di mano dell’ex tribunale da Fondazione Cassamarca a Edizione Holding.
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