Evasione di 800.000 €: indagato
Imprenditore trevigiano nei guai in Sardegna per società fittizie

Creava assieme alla moglie e al suocero società fittizie per evadere il fisco. Finisce nei guai, in Sardegna, il quarantacinquenne Sandro Lavadina. La Procura di Oristano l'ha iscritto nel registro degli indagati e imputa al trevigiano e ai parenti un'evasione fiscale di 815.000 euro. A loro sono stati sequestrati titoli di credito, conti correnti e un immobile ad Oristano.
L'operazione ha permesso di scoprire un presunto raggiro che veniva fatto per non pagare le tasse. Sotto inchiesta sono finiti l'impresario edile Antonino Urru (63 anni di Oristano), la figlia Monica (36 anni), il marito Sandro Lavadina (originario di Treviso) e l'ingegnere Adriano Sorrentino (60 anni). I primi tre, stando alle accuse, erano le persone che stavano dietro ad alcune società, mentre l'ingegnere avrebbe fatto da acquirente lasciando però che, di fatto, i proprietari dei beni rimanessero i tre familiari. Il reato che la procura contesta è quello di essersi sottratti al pagamento del fisco tramite l'alienazione di beni - tra questi vi sono oltre che immobili anche i conti correnti e i titoli finiti sotto sequestro preventivo - per evitare la riscossione coatta. Le società principali si sarebbero disfatte di tutti i beni in loro possesso che altrimenti sarebbero stati prelevati coattivamente. E' qui che entrano in gioco le altre società che nominalmente non facevano capo ad Antonino Urru e agli altri suoi familiari indagati, ma che di fatto sarebbero a loro riconducibili. Fuori dallo stretto linguaggio burocratico dovevano dei soldi e per non pagare si sarebbero disfatti di ogni proprietà in loro possesso. gli avvocati hanno però presentato ricorso contro il provvedimento di sequestro, sostenendo che l'immobile era sotto ipoteca bancaria e che non è legittimo sequestrare beni che sono ancora in possesso delle persone chiamate in causa dall'inchiesta.
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