Espropri, la Cassazione condanna Farra

FARRA DI SOLIGO. La Corte di Cassazione ha bocciato il primo ricorso del Comune di Farra di Soligo sulla vicenda dei Pip. Gli espropriati dovranno essere indennizzati come aveva già stabilito la Corte d'Appello, per una somma attorno al milione e 200mila euro. Martedì è stata pubblicata la sentenza sul primo gruppo di cinque espropriati dell'area industriale di Soligo.
Il Comune di Farra è stato condannato a pagare le spese legali fissate in 13.200 euro. Ma le spese legali sono "quisquiglie", a confronto di quando dovrebbe sborsare se anche le altre due sentenze della Corte di Cassazione saranno dello stesso orientamento. La somma totale salirebbe a oltre 11 milioni di euro. Ma a pagare, secondo il Comune, dovrebbero essere le aziende che si insediarono nelle aree di Soligo e Col San Martino, attraverso le fidejussioni che furono stipulato.
È dal 1998 che prosegue una battaglia che non sembra avere una conclusione. «Sono state pronunciate dieci sentenze, ora andremo a richiedere le somme», spiega l'avvocato Primo Michielan, legale degli espropriati. La sentenza della Corte di Cassazione resa nota martedì appare come un macigno per il Comune. «La Corte ha dichiarato completamente inammissibile questo che era il ricorso "pilota" - aggiunge - attendiamo a giorni la conferma dalle altre due sentenze». La partita si giocava sul valore al metro quadrato: 7 euro secondo il Comune per un esproprio per pubblica utilità. Mentre la Corte dell'Appello di Venezia aveva stabilito una cifra sui 55 euro, accogliendo la tesi degli espropriati e del loro avvocato, in base anche al valore di altri contratti stipulati nella Marca per aree produttive simili.
La Corte di Cassazione ha confermato quando avevano già deciso i giudici del secondo grado. Indennizzo quindi per il valore di 55 euro al metro. A giorni si dovrebbero avere le altre sentenze per gli altri due gruppi di espropriati. L'udienza si era svolta nella stessa giornata, a fine dello scorso ottobre. Già il procuratore generale della Suprema Corte aveva richiesto l'inammissibilità di tutti e tre i ricorsi. Nelle scorse ore il sindaco Giuseppe Nardi ha contattato gli avvocati che difendono il Comune per valutare la situazione. La speranza dell'amministrazione comunale è che le altre sentenze della Cassazione possano avere un risultato diverso.
Una speranza ridotta però al lumicino. In caso contrario il Comune di Farra, che ha già bloccato i cantieri delle opere pubbliche, si troverà costretto a fermare alcuni servizi, con conseguenze al momento difficili da ipotizzare. Il Comune ha richiesto di escutere le polizze fideiussorie delle ditte che si erano insediate nelle aree industriali. Le stesse però si sono opposte alla decisione del tribunale. Per la "storia infinita" degli espopri Pip di Soligo e Col San Martino deve ancora essere scritta la parola fine.
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