«Erwitt, che colpo d’occhio»: ecco i lettori in visita con la Tribuna

 “I cani sono come gli umani, solo con più capelli”: ecco le  visite guidate proposte per i 40 anni de la tribuna di Treviso
TOME' AG.FOTOFILM TREVISO VISITA GUIDATA LETTORI DELLA TRIBUNA ALLA MOSTRA DI ERWITT A CASA DEI CARRARESI
TOME' AG.FOTOFILM TREVISO VISITA GUIDATA LETTORI DELLA TRIBUNA ALLA MOSTRA DI ERWITT A CASA DEI CARRARESI

TREVISO. «È il mondo da un’altra prospettiva». Lucia, appassionata di fotografia, è venuta a Treviso per visitare la mostra su Elliott Erwitt, “I cani sono come gli umani, solo con più capelli” in occasione delle visite guidate proposte per i 40 anni de la tribuna di Treviso. «Si capisce come loro vedano noi» continua «che siamo in un certo senso i loro animali da passeggio». È difficile incontrare il ritratto completo di una persona in uno degli oltre 80 scatti realizzati dal celebre fotografo statunitense, ed esposti a Casa dei Carraresi.

Di noi umani quasi solo piedi e polpacci, perché i veri protagonisti sono loro: bassotti, carlini, barboncini, levrieri, cani di tutte le razze, fedeli compagni di vita di noi esseri umani. Seguace di Robert Capa e teleobbiettivo di punta dell’agenzia fotografica Magnum Photos, Erwitt sceglie una visuale del tutto insolita: focalizzare il suo punto di vista ad “altezza cane”, restituendo allo spettatore la prospettiva del miglior amico dell’uomo. Una raccolta di foto che Erwitt ha iniziato a scattare dal 1946, ben prima della celebrità.

Dalla vanità del levriero alla tenerezza del bassotto, fino alla sorpresa del cagnolino colto nell’istante in cui salta, spaventato da chissà quale rumore, tra i piedi della sua padrona. «Una mostra che mette felicità» commenta Paolo da Mogliano Veneto, veterinario di professione e un appassionato fotografo. «In questi scatti, si vede proprio quanto gli amici a quattro zampe ci diventino indispensabili, e finiscano per assomigliarci». 

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