Erbette e fiori, il menù di Pasqua dello chef Armando Zanotto

La proposta tra “smart cooking” e tradizione del cuoco del Tre Panoce di Conegliano

Salima Barzanti
Lo chef Armando Zanotto
Lo chef Armando Zanotto

Un menù pasquale alla portata di tutti, riscoprendo le preziose erbe spontanee del territorio. Armando Zanotto, 81 anni, già chef e proprietario del ristorante “Tre Panoce”, lo propone nella sua cucina. Quella casalinga, tradizione da valorizzare con un pizzico di innovazione: un piatto di spaghetti cotti in acqua e prosecco con condimento di “sciopetin” e con aggiunta di un uovo.

Una ricetta che tutti, anche i cuochi meno esperti, possono realizzare per le festività pasquali, che possono diventare così un “eccezionale occasione per avvicinarsi al mangiare più semplice”. Parliamo di erbe spontanee e fiori commestibili, da cercare nei prati, nei boschi, nei fossi, nelle colline, dove ci sono le erbe di papavero, i germogli di luppolo selvatico, lo strigolo, le ortiche, gli asparagi selvatici, i dolci fiori di lamio bianchi e rossi (quelli delle ortiche “matte”), il pepe e la senape selvatici, i fiorellini celesti del rosmarino e quelli bianchi dell’acacia. «Sapori delicati e profumi percettibili e traducibili in cucina in questa stagione primaverile per proporre piatti della tradizione, soprattutto quella legata al mondo contadino, quando carne e pesce erano riservati a pochi - dice il pioniere della cucina televisiva - Si possono creare semplici e facili ricette con un occhio di riguardo per i costi secondo le regole dello smart cooking, la nuova tendenza ispirata alle buone abitudini di cucina e al privilegiare ingredienti a basso costo».

Bortolotto Conegliano chef Armando Zanotto
Bortolotto Conegliano chef Armando Zanotto

Zanotto è un professionista che non smette mai di promuovere la tradizione culinaria trevigiana e che professa l’amore come ingrediente irrinunciabile per la bontà dei piatti proposti. Autore, tra i molti della sua produzione letteraria, del libro “Erbe e sapori in cucina, 350 ricette”, lascia anche una proposta di menù casalingo. Un piccolo entrée di benvenuto con strigoli fritti e asparagi e qualche polpettina di erbe e fiori di primavera; un leggero antipasto di germogli di luppolo selvatico conditi con una mimosa d’uovo sodo; una tartare di fassona a punta di coltello con alici e germogli di cren e foglioline di pepe selvatico appena conditi con un goccio di olio evo.

Bortolotto Conegliano chef Armando Zanotto
Bortolotto Conegliano chef Armando Zanotto

Tra i primi, oltre agli spaghetti, risotto di strigoli con sopra i fiori di rosmarino oppure qualsiasi vellutata fatta con le erbe selvatiche citate e dei tortelli ripieni di erbe di papavero e ricotta e sementi di papavero. «Volete esagerare per stupire? Un facile pot-pourri di straccetti di carne (capretto, filetto di manzo e vitello) scottati ognuno con tipologia di erbe diverse, mi raccomando da appassire solamente per esaltare la loro proprietà e fragranza di profumi e sapori». A volte basta poco, ma realizzato con amore, sapienza e un po’ di fantasia. E se lo dice Zanotto, c’è da crederci.

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