«Eravamo ragazzi, ora siamo assassini»

L'omicidio della mamma. La lunga notte di colloqui nella caserma dei carabinieri. Claudio Baldissin: «Con lei avevamo chiuso i rapporti». I figli Brian e Benjamin difendono il padre: «Così abbiamo perso tutto»
ODERZO. Sette ore di dialoghi tra Claudio Baldissin e i figli Benjamin e Brian. Dialoghi scambiati mentre i tre erano in caserma, in attesa di essere interrogati dai carabinieri. Le frasi, intercettate dagli investigatori, sono state trascritte diventando oggetto di una perizia discussa ieri mattina in tribunale. La relazione di 140 pagine sarà importante per ricostruire quanto accaduto la sera del 22 novembre 2006 a Faè, quando Graziella Barbiero venne ammazzata di botte nella villa della famiglia.

Riportiamo solo alcuni stralci della lunghissima notte di colloqui (tutti in dialetto) in caserma. Si tratta di frasi estrapolate dal loro contesto e, pertanto, il loro senso va valutato con prudenza.


Le prove

Claudio
: «A casa sotto sequestro?! Quei là i varda e se i ne trova drio el divano sen ciavadi».
Benjamin
: «Se i trova qualcosa i ne frega tutti».
Claudio
: «Eh sì».
Benjamin
: «Semo tutti complici».
Claudio
: «Tutti...neghen sempre».
Claudio
: «Lori i dise che lè mace da par tut... L'avene portada fora par la porta o par el portonsin?»
Benjamin
: «Par la porta pa da drio».
Claudio
: «Drio el divano i trova anche se no te vol».
Benjamin
: «Ti no te sa nient»
Claudio
: «No?».
Benjamin
: «No (...) Noialtri no savon nient...neghen tut».
Claudio
: «No ghe voe fat in casa».
Claudio
: «Penso che a pitura a tegne cuert tut, ho passà mi do, tre volte, ma se vede el tacon sicuro, no?»


Una versione per i fatti

Benjamin
si preoccupa di tener fuori il padre dalla vicenda: «Ti continua a dir che no te sa nient (...) Un colpo de mato... che lè stat un colpo de mato e basta (...) disen che lè stat un colpo da stupidi».
Benjamin
al padre: «Ti te starie a posto e te restarie tut. Te resta a casa, te resta tut. Sconten quel che doven scontar». Poi: «Tut par salvarte ti (...) Ma ti te pol aver dee possibilità par star fora».
Benjamin
a Brian: «Così salviamo papà, gli dico che se iera bevuti e che l'abbiamo fatto senza sapere. Disen che ven fato baruffa prima e dopo che ven dat».
Claudio
: «Che no vè osà e nè nient, sennò el dise: e che altro come feo a no sentir?»
Benjamin
: «Raccontiamo tutto, dall'infanzia che ci ha sempre dato e con che ci ha dato».


Dopo l'interrogatorio

Benjamin
: «Mi ghe ho contà tut...ghe ho dita che a sera là se ieri imbriaghi e mi e me fradel, la ven ciapada e batua, dopo ven ciapà paura e in freta e furia ven cercà de netar tut e caricarla via e portarla via. Basta... ghe ho spiegà che noialtri se vea rancor e roba de picoi».
Benjamin
parlando del fratello col padre: «Lè stat idea sua, però mi no dita questo». Poi: «Se lu lè sincero e ghe el dise a verità, che lè stat lu a coparla».


Rimpianti

Benjamin
: «Iera meio se lo fee quea volta a Nadal, che l'avesse pestada, ciapee na denuncia pa agresion e basta e forse e robe e cambiea».
Benjamin
sulla sera della tragedia: «Ma per strada vegnuo el pallin (...) e ghe ho dita a Brian “assa star”.
Claudio
: «A ghe voea fora dei coioni».
Benjamin
: «A ghe voea soffegada prima».
Benjamin
a Brian: «Che cazzo mi ha preso a perdere il controllo così (...) Io che sono più vecchio dovevo essere più freddo, tenerti buono. Tutta colpa mia».
Benjamin
: «Iera meio averla pesatada e basta».

Benjamin
: «Domanden scusa a tutti».


Il rapporto padre-figli

Importante, per Benjamin, è che il padre venga scagionato. E' un concetto che ribadisce più volte durante la notte in caserma. Nell'interrogatorio, lui e il fratello si assumono tutte le responsabilità dell'accaduto. Dopo essere stato sentito dai carabinieri, Benjamin torna dal padre e piange. Piange anche
Claudio
: «Reste senza nessun».
Benjamin
: «Te vien trovarne dopo».
Claudio
: «Chissà dove i ve sbatte ades».
Benjamin
: «Basta che te vegne a trovarme».


Parlano di Graziella

Un carabiniere: «Non vi vedo dispiaciuti».
Claudio
: «Eravamo in rotta completamente, proprio chiuso. Non ci si guardava più (...) Non abbiamo mai avuto 'sto gran rapporto di famglia, ognuno faceva i cavoli suoi».
Claudio
: «Lè tut pers (piange) par na stupida».
Claudio
, parlando dei funerali: «No vae mia al funeral, mete so sorea che se range (...) Me toca pagar mi».
Benjamin
: «A prima roba che fae co vegne fora, vae a rabaltar la so tomba. Ades paghe, co vegne fora la paga ancora».
Brian
. «E ci piscio adosso».
Benjamin
: «Faccia de merda che a ga sempre rotto i coioni, che ne ha sempre sfidà».
Brian
: «Là sempre fat a falsa».
Brian
: «Fratelli rovinati per una puttana, ci ha rovinati».
Brian
riferisce cosa ha detto a un carabiniere: «Sei stato fortunato che non hai avuto una madre come lei».
Benjamin
: «Sen cresciuti con l'odio contro di lei».
Brian
: «Abbiamo provato tantissime volte e ci ha sempre girato le spalle».


Il futuro

Claudio
: «Senza na roba, senza casa, senza nient resten». Con i figli parla di come pagare i debiti.

I fratelli parlano del carcere.
Benjamin
rassicura Brian: «Sarà dura i primi anni, non arrenderti e sii furbo».
Brian
: «Ho paura invece».
Benjamin
: «Fatti coraggio».
Brian
: «Ho perso tutto».
Benjamin
: «Te l'avevo detto io, te l'avevo detto».
Brian
: «E non me lo perdonerò», (piange).

Benjamin
: «Se iera stati tosati fin mercore, ades...».
Brian
: «..sen assassini».

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