Enac promuove il Canova «Nel 2014 voli nei limiti»

Mentre tutti si domandano che fine abbia fatto la pratica per l’ampliamento del Canova presentata da Save, bocciata dalla commissione Via in agosto, e da 8 mesi sparita nei meandri del ministero all’ambiente che dovrebbe emanare il provvedimento ufficiale di freno al master-plan; arriva la prima promozione per l’attività dello scalo trevigiano dopo mesi di polemiche. Il numero dei voli lungo la pista di S.Giuseppe è tornato sotto il limite di 16.300 previsto dal ministero e ratificato dalla sentenza del Tar del Veneto del 2012. Nel 2014 infatti atterraggi e decolli hanno raggiunto quota 16.187 (in calo del 3% rispetto al 2013) portando con sè, però anche un aumento dei passeggeri , arrivati a toccare quota 2,2 milioni in crescita del 3,2%.
Com’è stato possibile? «Meno voli, aerei più pieni» aveva detto Enrico Marchi, presidente di Save, annunciando l’intenzione di ridurre i piani di raddoppio dei voli su Treviso, e questa pare essere una prima dimostrazione che il sistema può funzionare. Per il comitato che da anni si batte contro i voli fuorilegge ed ha promosso azioni legali per far rispettare il tetto del 16.300 è una prima importante vittoria dopo lo stop al master plan. Resta da chiarire però come si sbroglierà ora la matassa burocratica legata ai piani di sviluppo dello scalo. Il comune di Quinto, in aperta polemica con il capoluogo, il 16 aprile prossimo incontrerà il ministro all’ambiente per chiedere tutele e risarcimenti, visto il carico di voli sui tetti dei cittadini del comune, ma anche che fine abbia fatto il piano di Save che potrebbe essere rilanciato ora proprio grazie all’acquisita regolarità dei voli.
Intanto Save, Aertre (società gestore dello scalo) e il Canova leggono i numeri del report di Enac, l’ente nazionale per l’avizione civile che incorona lo scalo trevigiano al 18° posto in Italia per capacità di passeggeri. A far a parte del leone è la tratta Treviso-Londra, la prima aperta da Ryanair nello scalo ed oggi al 72esimo posto in Italia con ben 213.067 passeggeri trasportati ogni anni. Un dato che pesa, moltissimo, nei bilanci del Canova e fa il pari con gli ottimi risultati delle tratte da e per il Belgio e per i voli verso l’Ucraina (63mila i passeggeri diretti a Kiev). Non così entusiasmanti i dati di “popolarità” delle linee nazionali, agli ultimi posti nella classifica stilata da Enac sia sul fronte siciliano (Palermo, 58 passeggeri nel 2014) che pugliese (Bari) e calabrese (Lamezia Terme).
Il bilancio dell’aeroporto comunque è positivo, e proprio nei giorni in cui Ca’Sugana ragiona sulla cessione delle quote di Aertre e sulla sua definitiva uscita di scena nella gestione dello scalo. Unico neo l’attività di aerotaxi che nell’anno passato, complice forse la crisi economica, ha registrato una flessione dei voli (-11,8%) e dei passeggeri trasportati (-5,2) toccando i 493 movimenti annui, comunque più di uno al giorno. «I numeri non bastano a far abbassare la guardia» avvertono i residenti e i responsabili del comitato. Per molti la promozione di Enac e l’attendismo nella ratifica del parere negativo della commissione Vian è la dimostrazione che a Roma ci sia chi «rema a favore» dello scalo e dei suoi progetti di ampliamento , fronda che vede anche il favore della commissione Via regionale. «Vogliamo vedere che farà il comune di Treviso adesso» incalzano ambientalisti e residenti della zona. Ca’ Sugana infatti è ancora ferma al tavolo degli studi, cui partecipa anche Save, per la “compatibilità” del futuro ampliamento del Canova.
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