Elvio Polesel nuovo primario

Cambio in cardiochirurgia al Ca' Foncello
Il nuovo primario Elvio Polesel
Il nuovo primario Elvio Polesel
 La cardiochirurgia del Ca' Foncello ha un nuovo primario. Elvio Polesel, 53 anni, originario dell'Opitergino, è stato nominato nei giorni scorsi nuovo responsabile del prestigioso reparto ospedaliero trevigiano.  Cardiochirurgo di fama, Polesel arriva dall'Uls 12 di Venezia. Ma il suo curriculum è fortemente trevigiano. Dopo aver mosso i primi passi da allievo della clinica di Chirurgia cardiovascolare dell'università di Padova, diretta da Vincenzo Gallucci, Polesel si è affermato professionalmente al Ca' Foncello, sotto la guida di Carlo Valfrè, celebre e stimatissimo cardiochirurgo, andato in pensione l'anno scorso.  Negli ultimi 10 anni aveva lavorato per l'Usl veneziana e dal 2007 era direttore dell'Unità operativa di Cardiochirurgia dell'ospedale dell'Angelo di Mestre. Laureato in medicina e chirurgia con il massimo dei voti nel 1984, con specializzazioni in cardiochirurgia e farmacologia, Polesel è conosciuto a livello internazionale per la ricostruzione delle valvole cardiache, in particolare della valvola mitralica, per la chirurgia aortica e per i bypass coronarici.  Al suo attivo vanta oltre 1.200 interventi cardiochirurgici e 30 pubblicazioni. La sua nomina a primario è stata al centro di un contenzioso con l'Asl 12, che voleva trattenerlo a Mestre. Ma il direttore generale Claudio Dario era fermamente intenzionato a riportare Polesel a Treviso.  «Sono particolarmente soddisfatto di dare il bentornato al dottor Polesel - dice Dario - Nel nostro ospedale si è formato, lavorando per oltre dieci anni. L'esperienza maturata a Treviso lo ha portato alla guida della cardiochirurgia veneziana, da dove ora torna come direttore, continuando così il lavoro del suo maestro, il dottor Valfrè. La tradizione cardiochirurgica trevigiana continua ad essere in ottime mani. Gli auguro un buon lavoro e ulteriori successi personali nel momento in cui la sua capacità è ancora al servizio della comunità trevigiana e dell'ampio bacino di utenza che, anche da altre zone del Veneto e dell'Italia, vede nella nostra cardiochirurgia un riferimento importante». (l.c.)

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