«Eliminato per ordini superiori»

La bibliotecaria conferma. E spunta uno striscione di protesta
Sopra la bibliotecaria Lucia Tundo nel servizio del Tg3 e lo striscione apparso ieri a Preganziol Più in alto la copia di Gomorra regalata da un lettore
Sopra la bibliotecaria Lucia Tundo nel servizio del Tg3 e lo striscione apparso ieri a Preganziol Più in alto la copia di Gomorra regalata da un lettore
 
PREGANZIOL.
«I libri di Saviano sono stati tolti dagli scaffali ed eliminati per ordini superiori». Rilancia le accuse Lucia Tundo, la bibliotecaria di Preganziol finita al centro delle polemiche dopo la conferenza stampa di ieri in municipio, in cui il sindaco ha smentito categoricamente ogni accusa di censura a Saviano.  «È vero, sono stata io l'ultima ad aver preso in prestito Gomorra. L'ho tenuto al sicuro fino al 16 dicembre. Quando l'ho riportato, sapendo che lo volevano togliere, l'ho tenuto d'occhio fino al 23, quando sono andata in ferie. Il 7 gennaio, al mio ritorno, non c'era più. Non so chi l'abbia tolto dallo scaffale. Mi mandino pure la polizia a casa, io il libro non ce l'ho. E' la cosa peggiore che mi sia successa in 24 anni di lavoro. Da venerdì sera nessuno dell'amministrazione si è fatto sentire per chiedere spiegazioni. L'unica cosa che non avrei dovuto fare era far entrare le telecamere del Tg3 senza autorizzazione».  Insomma, il caso Saviano continua a fari discutere. E tanto. Il primo blitz di protesta è scattato attorno alla mezzanotte di ieri, quando sulla serranda del vecchio bar di Preganziol, lungo il Terraglio, proprio di fronte al municipio, appare uno striscione di protesta. «Preganziol resiste alla censura leghista della libera cultura» il testo del messaggio scritto su un lenzuolo con le bombolette spray. Lo striscione è ad opera del gruppo «Preganziol Resiste», che si è firmato con le iniziali P. R. ed una stella.  Il secondo blitz è scattato nella mattinata di ieri. Approfittando della giornata di chiusura della biblioteca comunale, un cittadino ha attaccato alla porta d'ingresso della sede di via Gramsci una copia di «Gomorra». Sullo scotch, una dedica più che eloquente: «Per i cittadini di Preganziol». Assieme al best seller di Saviano, in dono alla biblioteca da parte dell'anomino cittadino anche il volume «Cos'è questo fracasso?» di Tiziano Scarpa, un altro degli autori messi all'indice dall'assessore regionale Elena Donazzan per la richiesta fatta in passato di scarcerazione di Cesare Battisti. Il blitz in biblioteca, scattato in mattinata, è passato inosservato per molte ore, con i due libri rimasti a lungo attaccati alle porte della sede.  Intanto procede l'organizzazione del sit-in di protesta davanti alla biblioteca che un gruppo di cittadini preganziolesi ha fissato per giovedì. Massiccio il tam-tam su Facebook e via mail. Sul social network è stato creato un gruppo ad hoc, «Stiamo dalla parte della Costituzione - Stiamo dalla parte di Saviano».  La mobilitazione popolare prevede il ritrovo alle 17 in via Gramsci. I cittadini entreranno in biblioteca tenendo in mano una copia della Costituzione ed una di «Gomorra» e chiederanno in prestito quelli che definiscono i «testi sgraditi».  Già un centinaio le adesioni su Facebook, destinate a crescere nelle prossime ore. Il Pd di Preganziol ed il gruppo consiliare Preganziol Insieme stanno mettendo in piedi un reading pubblico con brani tratti dalle opere di Saviano alternati a della musica.  Floriana Casellato, sindaco di Maserada e prossimo candidato del Pd alle elezioni provinciali lancia una proposta per contrastare quello che lei stessa definisce «un clima pericoloso, proprio di altri periodi storici». «Sto lavorando per cercare di portare proprio Roberto Saviano nella Marca. Cerco il sostegno anche di altri sindaci per riuscire nell'impresa di ospitare da noi l'autore di Gomorra».  

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