Elezioni invalidate, Enpa commissariato

Il ricorso di un socio ha fatto intervenire l’ente nazionale, ma a reggere la sezione è lo stesso De Stefano. Tra 6 mesi si rivota

Una impasse formale, fatta partire da un socio, rischia di bloccare l'operatività dell'Enpa. L'ente con sedi a Ponzano e Conegliano, nei giorni scorsi, è stato infatti commissariato dalla sede centrale di Roma, che ha nominato il presidente uscente Adriano De Stefano commissario straordinario della sezione trevigiana, sino a nuove elezioni. Tutto è partito lo scorso 14 dicembre, quando dopo 4 anni di attività l'Enpa, come da statuto, ha rinnovato le proprie cariche. Sembrava essere andato tutto per il meglio, con la rielezione di De Stefano all'unanimità dei presenti (oltre 150 sui circa 400 soci totali) e la contestuale conferma di altre figure, con l'innesto di nuove nel consiglio direttivo. Alcuni giorni dopo, tuttavia, lo stop. Un socio presente all'assemblea ha infatti denunciato all'Enpa nazionale, tramite una missiva, dei presunti vizi avvenuti durante il voto. Di che tipo? La sicurezza non c'è. Ma le verifiche di Roma sembra parlino in particolare del voto di un paio di persone che risultavano soci attivi - e quindi aventi diritto al voto - ma che formalmente, a seguito delle verifiche dell'Enpa nazionale in assenza o perdita della ricevuta di pagamento della quota associativa, non avrebbero dovuto votare. Quanto è bastato, dopo 16 anni di operatività nella Marca, per commissariare la sezione. Da Roma hanno infatti deciso di non convalidare il voto dello scorso 14 dicembre e di sciogliere così il consiglio direttivo, in attesa dell'indizione di elezioni tra 6 mesi. Non un grande stravolgimento, considerando che il timone resta in mano al presidente uscente Adriano De Stefano, ma comunque una piccola-grande tegola per molti volontari attivi in tutta la provincia, che per la maggior parte hanno appreso la notizia con sconforto. «Durante questo periodo di transizione spero vivamente che voi iscritti possiate continuare a sostenerci» è non a caso l'appello dello stesso De Stefano, che nei giorni scorsi ha inviato loro una lettera per comunicare la mancata ratifica del consiglio, «l'Enpa è una delle associazioni più vecchie d'Italia, fondata nel 1841 e con uno statuto macchinoso: rispettiamo le verifiche ed il lavoro svolto dagli organi nazionali, che in passato con altre sezioni hanno dovuto affrontare problemi ben più seri, ed andiamo avanti. La sezione non può fermarsi ma deve anzi proseguire nel proprio cammino». Un cammino che nel 2019 si è imbattuto nella gestione di ben 1112 gatti abbandonati (+159 rispetto al 2018 ed addirittura +545 sul 2017) e quindi affidati alla sezione. «Tutto è sulle nostre spalle, nell'indifferenza delle autorità comunali, dei sindaci che per legge sono i proprietari degli animali rinvenuti sul territorio» aggiunge a riguardo il presidente-commissario De Stefano. I costi di gestione di un animale sono d'altronde elevati. Per un singolo gatto recuperato si parla di una spesa non inferiore ai 100 euro, senza contare eventuali interventi chirurgici. —

Alessandro Bozzi Valenti

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