Ecco il bar “Pescheria” che punta a far rinascere la zona di piazza Fusinato
CASTELFRANCO
Il centro castellano si arricchisce di uno spazio estivo che darà nuova vita a piazza Fusinato. Il locale si chiamerà Pescheria, in omaggio all’antica tradizione della piazza dove un tempo sorgeva la pescheria pubblica. Dietro al progetto c’è Simone Baggio, attuale titolare del vicino bar l’Alchimista che già nel 2019 aveva tentato di mettere in piedi il progetto in seguito accantonato per i costi di gestione troppo elevati. Quest’anno l’occasione di ritentarci l’ha offerta il Comune con misure di incoraggiamento all’estensione dei plateatici estivi. Un’opportunità da cogliere al volo per Simone che da giorni lavora per curare la terrazza verde che sorgerà sulla piazzetta da anni in stato di semiabbandono. L’inaugurazione è prevista per lunedì 13 luglio e sarà l’occasione per assaggiare una cucina improntata sullo street food e poi drink a base di frutta, il tutto coinvolgendo aziende del territorio e realtà cittadine come il Conservatorio che presterà i suoi gruppi per la festa del 13. A portare il suo contributo ogni venerdì sarà anche Mauro Berro, titolare della Pescheria Giorgione, fra gli ultimi commerciati a partecipare alla storica attività della piazza.
Piante e gazebo sono dunque quasi pronti per fare da cornice a un aperitivo o a un drink dopo cena tutti i giorni della settimana dalle 17 fino a mezzanotte. Per ora la previsione è di andare avanti fino a settembre, ma non si esclude una riapertura invernale che gioverebbe a questo angolo di Castelfranco che dopo la chiusura del bar Al Corso (ex Zerboni) aspetta di essere rivitalizzato. Del suo passato rimangono diverse foto e documenti d’epoca tra cui alcuni scritti riguardanti una seduta del consiglio comunale del 22 aprile 1875. Sappiamo che in quella sede si discuteva di un modo per “regolare la pescheria, provvedendo con lastricato per impedire le esalazioni insalubri specialmente durante la stagione estiva”. Anche a quei tempi erano alle prese con un’epidemia che rese più urgenti le misure di sanificazione a causa del colera che nel 1885 non risparmiò la città. —
Rossana Santolin
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