Ebg Group perde commessa da un milione ad Azienda Zero

I dirigenti aprendo le offerte e verificando i requisiti delle imprese, hanno scoperto che la società era stata oggetto dell’interdittiva antimafia
F. C.

Ebg Group lo scorso giugno era stata esclusa da un appalto dell’Azienda Zero. Il consorzio stabile amministrato da Nicola Messina, e destinatario pochi mesi prima dell’interdittiva antimafia emessa dalla prefettura di Bologna, aveva fatto da “ausiliario” – ovvero aveva messo a disposizione le certificazioni in possesso delle consorziate – per un’impresa che aveva presentato l’offerta per la sostituzione dei serramenti esterni dell’Azienda Zero. Un appalto da poco meno di un milione di euro. Ma i dirigenti aprendo le offerte e verificando i vari requisiti delle imprese, hanno scoperto che Ebg Group era stata oggetto dell’interdittiva antimafia, ed è stata quindi esclusa dall’appalto.

L’impresa che l’aveva utilizzata per avere i requisiti invece non è stata esclusa in automatico, ma è stata invitata a trovare un’altra ausiliaria, pena l’esclusione della gara per la sostituzione dei serramenti. Alla fine l’appalto è stato assegnato, lo scorso 25 settembre, all’Impresa Antelli Antonio di Afragola (Napoli), che ha garantito un ribasso d’asta che consentirà all’Azienda Zero di risparmiare quasi 250 mila euro.

Ma sono numerosissimi gli appalti a cui il sistema di consorzi riconducibili alla famiglia Messina ha partecipato. LM Group è l’ultimo nato, dopo Ebg, Ebg Group, Real Europe Group e La Marca; e insieme al consorzio padovano, è l’unico che non è, o non è mai stato, amministrato da un componente della famiglia Messina. Il Real Europe Group ha visto al vertice sempre Valeria Cacciolato, Lm Sabrina Pisano; entrambe trevigiane, entrambe con in comune la candidatura a sostegno di Mario Conte nel 2018. Lm negli ultimi giorni è stato escluso da due appalti ottenuti nel Trevigiano. L’ultimo è quello per la manutenzione del verde dell’ospedale di Castelfranco. I lavori del valore di poco più di 180 mila euro erano stati affidati a novembre del 2019 alle Eos cooperativa sociale, che si era avvalsa però, come nel caso dell’appalto dell’azienda zero, delle certificazioni in possesso dell’Ebg Group. Quando però è arrivata l’interdittiva antimafia della prefettura di Bologna, i lavori sono stati bloccati e Eos ha dovuto trovarsi una nuova “ausiliaria”.

All’Ulss ha presentato il contratto con il Consorzio Stabile Lm Group, sempre riconducibile alla stessa famiglia, ma non direttamente. E questo ha fatto sì che nessuno se ne accorgesse, finché a fine anno la prefettura di Treviso ha emesso l’interdittiva antimafia anche per il consorzio trevigiano. Da qui il nuovo intervento dell’azienda sanitaria, con Eos ha sostituito Lm Group con un Consorzio Stabile Opera scarl di Roma. Mentre il Comune di Treviso ha dovuto revocare l’appalto dato lo scorso marzo alla Lm Group per l’ampliamento della scuola elementare Don Milani di San Zeno. —f. c.

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