È morto Scardellato ingegnere idraulico e papà della sindaca

Una carriera eclettica e sempre proiettata al futuro Aveva dato la “benedizione” alla candidatura della figlia
doro agenzia foto film oderzo elezioni sindaco candidato maria scardellato in foto con genitori
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ODERZO

Era suo il progetto che andrà a salvare i paesi rivieraschi del Livenza che si trovano a valle di Portobuffolè. Era lui che, immaginando negli anni Settanta una via per salvare buona parte del Veneto dalla sua acqua, aveva concepito la trasformazione del grande prato del Pra’ dei Gai in un immenso bacino di laminazione, su cui fin dal 1971 è chiaro come sia necessario lavorare per evitare una catastrofe simile a quella del 1966. Quello era stato l’apice di una carriera incredibilmente eclettica che aveva inciso profondamente sulla sua città, Oderzo, e su tutto il territorio circostante, un progetto da tutti auspicato ma che lui non potrà vedere realizzato. L’ingegner Egidio Scardellato è morto ieri mattina: aveva 93 anni ed era papà di Adriano, Isotta, Gianna e Maria, sindaca di Oderzo. Lascia anche la moglie Amelia.

Nella sua vita, così lunga e intensa, l’ingegner Scardellato ha operato solo nell’idraulica, anche se per molto tempo ha lavorato nel Consorzio di bonifica analizzando con estrema lucidità l’intero assetto idrografico del territorio. Non gli erano sconosciuti i campi dell’edilizia tradizionale e dell’ingegneria civile. È stato lui uno dei primi a spostare l’asticella dell’ingegneria nel futuro, intuendo la necessità di coniugare sempre di più e meglio la disciplina con l’informatica. Non si è mai tirato indietro mettendo a disposizione della comunità le sue conoscenze e la sua esperienza: «È stato un punto di riferimento», lo ricorda Franco Manzato, oggi deputato che per molti anni ha frequentato l’ingegner Scardellato, «Dava consigli e ti metteva i suoi studi a disposizione con grande precisione e preparazione», dice ricordandone l’attaccamento ai valori, la serietà e la grande ironia.

Il suo spirito proiettato costantemente nel futuro non è mai venuto meno. Era stato lui a dare l’ultima spinta alla figlia Maria, dandole un parere positivo a riguardo della proposta di candidarsi a sindaco di Oderzo. La sua figura così importante per l’intero territorio non potrà essere commemorata e salutata con un funerale a causa del contagio. Solo i familiari più stretti potranno essere presenti martedì alla benedizione della salma, che verrà cremata. Le sue ceneri riposeranno nel cimitero di Oderzo. —

Niccolò Budoia

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