È morto l’artigiano Pongiluppi

Da sessant’anni lavorava il marmo nel laboratorio di via Terraglio

La città ha perso il suo artigiano del marmo: nelle scorse ore si è spento Valter Pongiluppi, 70 anni, da sessanta presenza fissa nel laboratorio di via Terraglio, sul lato del cavalcavia della stazione. Aveva ereditato l’arte di lavorare il marmo dal padre Giovanni, detto Marcello, che aveva iniziato 90 anni fa come scalpellino, aprendo poi il laboratorio.

Fin da quando aveva 10 anni, Valter aveva lavorato a fianco del padre insieme al fratello Orfeo, rilevando poi l’attività che negli anni è cresciuta e si è sviluppata pur rimanendo di dimensioni familiari. Quando Orfeo aveva lasciato, è stato Valter a portare avanti il laboratorio.

L’attività era partita dal settore funerario, ma Valter Pongiluppi aveva saputo espanderla all’edilizia e all’arredamento. Si occupava personalmente della produzione e della creazione artistica e tecnica, era specializzato nelle lavorazioni manuali a scalpello oltre che nelle incisioni a mano libera. Da tre anni un tumore aveva aggredito Pongiluppi, costringendolo a cedere l’attività ai figli Andrea, Ivan e Giovanni, nati dal matrimonio nel 1967 con Laura.

Nel 1997 aveva ricevuto un premio dalla Provincia per l’attività considerata storica, vari anche i riconoscimenti da parte degli artigiani. La famiglia ha deciso di donare le cornee, segno della generosità e dell’altruismo di Valter. L’ultimo saluto è fissato per lunedì alle 10 nella chiesa di Sant’Antonino.

Rubina Bon

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