E' morto il campionissimo Gigi Polentes

Nella notte tra mercoledì e giovedì è mancato all'ospedale di Costa, dove era ricoverato da qualche giorno, Luigi Polentes, ex calciatore del Vittorio, campione d'Italia nel 1974 con la Lazio, a lungo stimato presidente delle Vecchie Stelle Rossoblù.
«Quando sai di esserti allenato come si deve, e giochi al massimo delle tue possibilità, nessun avversario ti può fare paura: se è più bravo di te vincerà il duello, altrimenti lo vinci tu», raccontava


. E in quella frase c'è tutto
Gigi Polentes
: massima serietà e impegno, sapendo però che nello sport si vince e si perde.


Classe 1944, sangiacomese purosangue, Polentes cominciò a giocare a 15 anni nel
San Giacomo
, da dove passò subito al
Vittorio
, esordendo appena diciottenne in serie C, e giocandovi tre campionati.


Dopo due stagioni all'
Empoli
in C, nel 1968 passò al
Perugia
, dove giocò due anni in B.


A novembre 1969 il salto alla
Lazio
, in serie A. A Roma visse la parentesi più importante della sua carriera sportiva: sette anni tra A e B, con la storica conquista dello scudetto nel 1974.


Era la Lazio (che ieri sul suo sito internet ha dato la triste notizia ai propri tifosi) di
Giorgio Chinaglia
e miste
r Maestrelli
. Visse la sua stagione di popolarità con grande serenità, facendo la vita di sempre, perché «mi sentivo sempre lo stesso: l'importante è avere il proprio spazio, né più, né meno».


Dopo un anno a
Modena
in B, il ritorno al Vittorio, con due stagioni in Promozione, prima di ritirarsi nel 1980.


Difensore roccioso, prima stopper e poi terzino. «Il più forte attaccante che ho incontrato era
Boninsegna
- raccontava - Stava fermo in area, ma se ti distraevi eri fritto».


La sua lealtà lo fece rispettare da tutti gli avversari. Una volta smesso, uscì dal calcio, anche se continuava a seguire le gesta del Vittorio, perché «quando faccio qualcosa mi piace farlo bene, e allora se mi stanco al lavoro, cosa posso insegnare alla sera sul campo di calcio?».


Fondò con alcuni amici le
Vecchie Stelle Rossoblù
, il sodalizio degli ex calciatori vittoriesi, di cui fu presidente a lungo: quando l'associazione visse un momento difficile, lo richiamarono alla presidenza per rimetterlo in sesto. Lo fece, e se ne uscì di nuovo.


La città si stringerà attorno al vecchio campione e amico, alla moglie
Stanilla
, alle figlie
Paola
e
Daniela
, ai generi, ai sei nipoti e alla sua famiglia al funerale di domani alle 9 a San Giacomo di Veglia.

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