È morto Cernuschi negoziante storico e uomo della piazza

MONTEBELLUNA. Se ne è andato in silenzio un pezzo di storia di Montebelluna. Bruno Cernuschi, il cui nome è sempre rimasto legato alla Offelleria Bernardi anche quando l'aveva data in gestione ad altri, si è spento l'altra notte all'età di 81 anni.
Non era più dietro il bancone a dare paste e a fare quattro chiacchiere con gli amici da 5 anni e mezzo, ma tutti in città lo ricordano ancora dietro all’opera nella storica pasticceria. Bolognese di origine, era rimasto orfano durante la seconda guerra mondiale: i suoi genitori erano morti sotto i bombardamenti che aveva subito la città felsinea.
Aveva allora 9 anni e lo avevano adottato gli zii, che a Montebelluna avevano la celebrata pasticceria, lo avevano portato con loro ai piedi del Montello per tenerlo con loro. Col tempo si era iscritto all'università a Bologna, ma poi aveva interrotto gli studi per prendere in mano, nel 1956, l'Offelleria Bernardi perché gli zii volevano lasciare quella pasticceria nata con il centro storico di Montebelluna e risalente, quindi, al 1877. Da allora era stato lui a gestire il locale, mentre la zia Stella Neri, una simpatica nonnina sempre elegantissima, stava alla cassa. Erano gli anni in cui la città cresceva e l'Offelleria Bernardi era un punto obbligato di ritrovo. Amico molto stretto del notaio Malabotta e dell'architetto Piero Celotto, da tanti anni scomparsi, celebri erano le goliardate, gli scherzi, modello "Amici miei", che reciprocamente si facevano lui e il notaio. Era anche un bravissimo barzellettiere Bruno Cernuschi, sempre pronto alla battuta, ma anche alla riflessione, all'analisi, alla discussione sul futuro della città dal momento che erano gli anni in cui la politica oltre che in municipio si faceva nei locali pubblici e soprattutto alla pasticceria Bernardi. Dotato di una fine arguzia, affabile conversatore, era stato l'ideatore dei confronti con i candidati sindaci della categoria a cui apparteneva dopo il periodo di commissariamento nei primi anni Novanta. Non era rimasto sempre dietro al banco, aveva dato una prima volta in gestione la sua pasticceria, dopo alcuni anni era tornato lui fino alla seconda metà degli anni Novanta, quando l'aveva data di nuovo in gestione e si era dedicato ad un'altra attività, quella di marketing, lontano da Montebelluna.
Quando la gestione era poi tornata ai Cernuschi, con la figlia Stefania, lui ritornava spesso in negozio, poi cinque anni e mezzo fa si era definitivamente ritirato. «È stata una delle prime persone che ho conosciuto quando sono arrivato a Montebelluna nel 1993 - lo ricorda il direttore dell'Ascom Nevio Marchesini - era una persona impegnata nell'associazionismo, sia nella sua categoria sia come delegato Ascom. Era stato uno dei promotori dei primi confronti con i candidati sindaci per rappresentare loro le esigenze del mondo del commercio. Aveva molte idee Bruno Cernuschi ed era sempre stato sensibile e disponibile nel lavoro per l'associazione». Cernuschi aveva dato alle stampe anche un libro: "Dintorni", dove aveva raccolto vari racconti della Montebelluna dei suoi tempi. Ha lasciato la moglie Alba, le figlie Serena e Stefania, le nipoti Tosca e Laura. I suoi funerali saranno celebrati domani, giovedì, alle 15 nel duomo di Montebelluna.
Enzo Favero
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