Due primari universitari al San Giacomo

Firmato l’accordo tra governatore e rettore per Radioterapia e Chirurgia Ginecologica Oncologica
DeMarchi Castelfranco ospedale cantiere per nuovo reparto IOV
DeMarchi Castelfranco ospedale cantiere per nuovo reparto IOV

CASTELFRANCO. Due dei reparti dello Iov saranno a guida universitaria, ovvero Radioterapia in area medica, e Chirurgia Ginecologica Oncologica, in area chirurgica. Ieri il governatore del Veneto, Luca Zaia, e il rettore dell’Università di Padova, Rosario Rizzuto, hanno firmato un atto d’intesa con cui si affida all’ateneo patavino la scelta dei due primari. Si tratta di una scelta strategica in quanto l’apporto universitario comporterà oltre alla cura anche la ricerca nella sede dell’ospedale San Giacomo. Inizia a delinearsi sempre di più l’assetto dello Iov castellano, dopo la nomina del prof Pierluigi Pilati, il chirurgo padovano recentemente scelto dall’Istituto Oncologico Veneto per guidare il nuovo reparto di Chirurgia oncologica dell’esofago e delle vie digestive. Da un altro punto di vista si rafforza la presenza dell’Università di Padova nella città di Giorgione: la più evidente la proprietà del complesso di villa Bolasco, dove, una volta avviato è concluso il restauro delle parti interne della villa e del parco, ha trovato sede il centro interdipartimentale per il restauro, recupero e valorizzazione dei parchi storici e degli alberi monumentali. L’accordo tra Regione e Università riguarda un reparto che a Castelfranco è atteso da tempo, appunto Radioterapia. La sua partenza era vista come la “garanzia” di un vero investimento al San Giacomo. Lo avevano chiesto esplicitamente i sindaci dell’Unione dei Comuni della Marca Occidentale, ma anche recentemente le opposizioni in occasione del penultimo consiglio comunale di Castelfranco con una mozione (poi bocciata dalla maggioranza) dove si chiedeva di mettere nero su bianco che lo Iov arriva a Castelfranco per restarci e ne per ritornare a Padova una volta che sarà costruito il nuovo ospedale. Proprio le previste dimensioni di quest’ultimo avevano fatto scattare nuovi dubbi sulla permanenza dello Iov, il cui arrivo prevede un ridimensionamento della parte generalista dell’ospedale, fortemente osteggiato dal comitato Difendiamo il nostro ospedale. Ora che Regione e Università si sono accordati anche sull’apicalita di Radioterapia si può parlare di una conferma dell’arrivo di questo reparto, seppur in forza allo Iov? L’Istituto Oncologico Veneto sbarcherà a Castelfranco con un investimento di circa 20 milioni di euro e 138 posti letto dedicati alla varie specialità oncologiche suddivisi in 38 posti letto di area medica, 80 di area chirurgica, 6 di terapia intensiva, 14 di Riabilitazione Oncologica ma anche 25 letti per accogliere pazienti provenienti dalle altre Regioni, rafforzando così la mobilità attiva verso il Veneto in una specialità che risponde a una delle più grandi “paure” della gente in tema di salute. (d. n.)

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