Dramma a Godega, mamma stroncata a due mesi dal parto

Barbara Folegot, 43 anni, è morta mentre stava per allattare il figlioletto. Il compagno ha tentato di rianimarla

GODEGA. Stava cambiando il pannolino ad Enea, il piccolo nato nemmeno due mesi fa. Con le ultime sue forze è riuscita ad appoggiarlo sul fasciatoio, il suo istinto di mamma ha pensato a proteggere il figlioletto. Lei, Barbara Folegot, 43 anni, mamma anche di Anna, una bimba di due e mezzo, è poi stramazza a terra, colpita da un arresto cardiaco fulminante. Il primo a soccorrerla è stato il marito Diego Buoro. Il personale del 118 per mezzora ha praticato le operazioni di rianimazione, ma il cuore della donna non ha più ripreso a battere.

«Non ha mai avuto nessun problema di salute - raccontano i familiari distrutti dalla perdita - è sempre stata sotto controllo durante la gravidanza, il parto era stato naturale, è sempre stata bene». Mamma Barbara abitava in via Delle Comune, al confine tra le frazioni di Pianzano e Bibano. Originaria di Orsago, dal 2013 si era trasferita a Godega dove con il compagno Diego Buoro ha coronato il sogno di costuire una famiglia e avere dei figli.

Lì si è consumato il dramma. La notte, come faceva sempre, si era alzata verso le 2 per allattare Enea, nato lo scorso 17 gennaio. Poi era tornata a riposare. Quando si è svegliata verso le 6.15 ha avvertito un malessere, un dolore al torace, ma non sembrava nulla di grave, sembrava un problema di stomaco. Il marito le ha preparato un tè caldo, mentre lei è andata dal bimbo.

«Vado a cambiare Enea e poi gli do il latte», sono state le ultime parole di mamma Barbara. In quel momento il suo cuore ha ceduto. «Ho sentito un rumore e sono subito corso in bagno», racconta Diego, ancora sotto shock. La compagna era esamine a terra. Diego ha allertato i soccorsi e per primo ha cercato di rianimarla. In via Delle Comune è arrivata un'ambulanza, i tentativi di defibrillazione del personale medico sono continuati per decine di interminabili minuti, ma non c'era più nulla da fare.

Morte cardiaca improvvisa, così viene definita, che colpisce persone sane, anche sportivi, come avvenuto ad esempio nel caso del calciatore Piermario Morosini, deceduto a 25 anni sul campo durante la partita Pescara-Livorno. Barbara Folegot si era diplomata all'istituto d'arte Munari di Vittorio Veneto. Fino a quattro anni fa era stata impiegata nell'azienda Bravo di Cimavilla. La ditta, che realizzava arredi di cucine, chiuse a causa della crisi e così la quarantenne perse il lavoro. Ma per lei la vita ebbe una svolta in senso positivo, perché diventò mamma a tempo pieno. Due anni e mezzo fa nacque Anna, e a gennaio Enea.

Papà Diego gestisce un'azienda avicola, mentre Barbara si dedicava ad accudire e crescere i due figli. «Una mamma esemplare», la ricordano quanti le sono stati vicino. La donna lascia anche la madre Francesca Coan, il fratello Christian, le nonne Maria Teresa e Maria, le nipotine Camilla, Giulia, Sofia, Ketty e Ambra, che insieme a tutti i parenti sono rimasti sconvolti per una morte tanto improvvisa quanto inspiegabile. Il lutto ha unito le comunità di Godega e Orsago. L'ultimo saluto a Barbara Folegot verrà dato il 16 marzo alle 15 nella chiesa parrocchiale di Bibano. La salma verrà quindi sepolta nel cimitero di Orsago.

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