Doppio Mondiale di ciclismo assegnato alla Marca
L'ufficialità arriva dal congresso Uci di Kigali, in Ruanda. Massimo Panighel, anima e mente delle candidature trevigiane: «Abbiamo realizzato un sogno»

La Marca sbanca il congresso della Federciclo mondiale a Kigali (Ruanda).
Con Spresiano, le Bandie, cuore pulsante: nel 2029 ritornerà alle Bandie la rassegna iridata di ciclocross dopo il precedente del 2008; nel 2031 toccherà al nascituro velodromo di Lovadina per le gare iridate della pista dei Mondiali di super ciclismo assegnati al Trentino.
Oggi pomeriggio 25 settembre le ufficialità delle assegnazioni, dopo le indiscrezioni trapelate 24 ore prima nel corso del direttivo della Federciclo mondiale in Ruanda. Per la Marca, si arriverà così al sesto e settimo Mondiale di una storia gloriosa iniziata nel 1985 con le prove iridate su strada a Giavera.
L'attesa, alle Bandie, è stata scandita dalla diretta streaming del congresso Uci a Kigali: esultanze, abbracci, commozione. Il mondo del ciclismo trevigiano (e non solo) riunito: organizzatori, istituzioni, referenti federali, sponsor amici della bici.
Dall'assessore regionale Federico Caner al sindaco Mario Conte, dal padrone di casa Remo Mosole al presidente Federciclo Treviso, Giorgio Dal Bò. Campioni del pedale trevigiano come Gianni Giacomini, iridato strada dilettanti a Valkenburg 1979.
Con Massimo Panighel, anima e mente delle candidature trevigiane, a tenere le fila di un pomeriggio da ricordare. «Nella giornata mondiale dei sogni, abbiamo realizzato un sogno. Sarà un'opportunità unica, non solo dal punto di vista sportivo, ma anche per la promozione del territorio», le parole dell'organizzatore Panighel. Il timbro lo mette lo stesso Mosole, disegnando un cerchio: fu promotore della Finanziaria che permise il Mondiale strada di Giavera 1985. Fra quattro anni, alle Bandie si sfideranno i migliori al mondo del cross.
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